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Le case di Giorgio Armani: da Milano a Pantelleria, passando per New York e Antigua. Ecco come sono

Non sono semplici abitazioni: sono rifugi di stile. Le case di Giorgio Armani raccontano molto più della sua moda, rivelano un universo estetico in cui la sobrietà diventa sinonimo di potere silenzioso e il lusso si esprime in dettagli che non hanno bisogno di gridare. In questo tour tra le residenze dello stilista italiano partiamo da Milano, la casa “principale”, che si trova nel quadrilatero della moda. Questa è un manifesto vivente della filosofia Armani: linee essenziali, toni neutri, un’eleganza che avvolge senza mai sovrastare. Non ci sono eccessi né ostentazioni, solo una cura maniacale dell’equilibrio. Armani ama iniziare le sue giornate qui con una colazione leggera, tra tessuti soft-touch e luci naturali che filtrano da grandi finestre. Nel living, libri d’arte e fotografie in bianco e nero dialogano con arredi Armani/Casa, trasformando ogni stanza in un’estensione del suo atelier creativo.
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Pantelleria, il buen retiro segreto

Tra le case di Giorgio Armani ce n’è una che gli sta particolarmente a cuore: la villa di Pantelleria, rifugio estivo che sembra un sogno mediterraneo sospeso tra mare e natura selvaggia. Pietra scura, dammusi tipici, scorci infiniti sul blu: è la quintessenza del lusso che dialoga con la terra, senza forzarla. Qui Armani ama passeggiare al tramonto, tra ulivi e profumi di erbe spontanee, indossando il suo iconico total white. È la dimensione più intima del designer: una semplicità autentica, che diventa bellezza assoluta quando la natura incontra l’architettura.

New York, respiro internazionale

Dalla riservatezza di Pantelleria, nel tour delle case di Giorgio Armani, facciamo un salto oltre oceano. La residenza newyorkese riflette la sua anima cosmopolita. Grattacieli, skyline e interni firmati Armani/Casa: un luogo in cui lo stile italiano incontra il ritmo metropolitano. Lo spazio è pensato come rifugio zen nel cuore pulsante della città: tappeti soft, palette cromatica calda e superfici lucide che catturano la luce dei tramonti newyorkesi. È qui che Armani si concede momenti di relax ascoltando musica jazz, lontano dal clamore del fashion system.

Forte dei Marmi

Concludiamo il tour delle case di Giorgio Armani rientrando in Italia, presso la sua villa di Forte dei Marmi. Questa casa occupa un posto speciale nel cuore di Armani. È la sua prima casa per le vacanze, arredata secondo il concetto poetico di una “cabina sul mare” che ha mantenuto intatta la sua anima nel corso dei decenni. L’esterno conserva il fascino rustico di un casale versiliese, mentre l’interno è stato completamente reinventato nel 1980. La spartizione degli spazi tradizionali viene superata in favore di un open plan fluido: le pareti vengono abbattute per creare ambienti interconnessi, dove il movimento è naturale e il silenzio regna. L’arredo è ridotto all’essenziale: pannelli bianchi su pareti e soffitti, moquette termica in tonalità neutre, pezzi di grande volume che sembrano architettura piuttosto che mobilio. A queste “case”, vanno aggiunte quelle di Antigua, nei Caraibi, Saint-Tropez, Broni e la Chesa Orso Bianco, in Svizzera.

L’emozione prima della forma

Armani afferma: “La casa deve essere vissuta, non sopraffare chi la abita”. In tutte le sue case non mancano elementi iconici: ceramiche etniche raccolte nei suoi viaggi, fotografie rare, libri d’arte e, ovviamente, pezzi di Armani/Casa che interpretano il lusso come discrezione. Ogni oggetto non è mai casuale: racconta una storia, un ricordo, un frammento del percorso di vita. In un’epoca in cui la casa diventa storytelling, le dimore di Armani rappresentano un feed ideale: ogni stanza è un post senza tempo, ogni angolo un contenuto che non necessita di filtri. È il lusso che si fa intimo, pensato non per essere esibito ma per essere vissuto. Le case di Giorgio Armani non sono mai semplici spazi: sono mondi paralleli, scenografie silenziose dove la moda incontra la vita. Non abitazioni, ma capitoli di un romanzo di stile che continua a scrivere ogni giorno.