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La casa di Lenny Kravitz a Parigi è un capolavoro: entriamoci. Dove si trova e com’è dentro

La casa di Lenny Kravitz a Parigi è un capolavoro. Diciamolo subito. Lui non è mai stato un artista facile da incasellare. La sua musica vibra di echi soul, rock e funk; il suo stile è un inno all’audacia e alla libertà; la sua estetica, un caleidoscopio che unisce radici newyorkesi e bagliori caraibici. Figlio di due mondi lontani – la metropoli che non dorme mai e le Bahamas baciate dal sole – ha fatto della contaminazione il suo linguaggio universale, una firma riconoscibile che travalica la musica per abbracciare moda, design e lifestyle. Un linguaggio che prende forma compiuta nella sua dimora parigina, soprannominata Hotel de Roxy, rifugio e palcoscenico creativo che Kravitz ha aperto in esclusiva alle pagine di Architectural Digest.
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Un hôtel particulier con storia e carattere

Immersa tra le vie alberate del XVI arrondissement, la casa di Lenny Kravitz a Parigi è una villa acquistata nei primi Duemila che porta con sé un passato aristocratico: fu dimora della contessa Anne d’Ornano. Lenny, partito alla ricerca di un pied-à-terre discreto, si è ritrovato tra le mani una regale costruzione anni Venti. E invece di snaturarla, l’ha trasformata in un autoritratto tridimensionale: un manifesto del suo immaginario eclettico. Fondatore dal 2003 dello studio Kravitz Design, l’artista ha curato personalmente ogni dettaglio degli interni. Tra i pezzi iconici spicca il Kravitz Grand, pianoforte a coda creato con Steinway & Sons: acero, ebano del Madagascar, bronzo e intagli africani che sembrano scolpire nell’aria il ritmo stesso della sua musica. Lo strumento domina la hall accanto alla scalinata, come un totem contemporaneo che accoglie gli ospiti in una scena teatrale.

Un dialogo tra luce e materia, presente e passato

Ogni stanza della villa è un equilibrio calibrato tra opulenza e intimità. I pavimenti in marmo e parquet fanno da cornice a lampadari in cristallo monumentali, candelabri, specchi dalle forme scultoree e boiserie in stuc pierre. Gli arredi oscillano tra il brutalismo di tavolini e librerie monumentali e la raffinatezza dei dettagli francesi, creando una tensione visiva continua tra chiaro e scuro, classicismo e sensualità. Come in ogni casa che racconta davvero chi la abita, i dettagli rivelano l’anima del proprietario. Qui, tra pezzi di design e mobili su misura, trovano posto reliquie uniche: gli stivali di James Brown, le scarpe con cui Muhammad Ali salì sul ring per l’ultima volta, una camicia appartenuta a Jimi Hendrix. Non semplici cimeli, ma simboli di una genealogia creativa a cui Kravitz appartiene di diritto. Più che una residenza, l’Hotel de Roxy è un’estensione di Lenny Kravitz stesso: intensità, teatralità e un’irresistibile attitudine rock.