
Alla Milano Fashion Week 2025, Missoni ha presentato la sua collezione Primavera-Estate 2026 sotto la direzione creativa di Alberto Caliri, proponendo un’evoluzione del dna del marchio — quello zigzag iconico, il filato e la leggerezza — in una visione che coniuga resortwear e urbanità. L’idea che emerge è quella di una transizione fluida tra gli spazi del quotidiano: dall’ufficio alla spiaggia, senza soluzione di continuità. Già nei dettagli scenici del defilé, ogni sedia era impreziosita da un telo mare, suggerendo fin dallo start la doppia anima della proposta. È un tocco narrativo che parla al desiderio moderno: vivere la moda come “guardaroba totale”, non più confinata a momenti speciali, ma permeante e versatile. Nel racconto visivo del défilé, la scenografia e la mise en scène hanno detto molto: il richiamo al mare, i teli drappeggiati, l’atmosfera “spiaggia a Milano” costruiscono una narrativa aspirazionale, quella di un’estate lunga, estesa nella città, nei confini del quotidiano. Il messaggio è chiaro: Missoni non sceglie tra resort e urbano, ma coniuga i due mondi, invitando chi veste i suoi capi a non scegliere tra eleganza e libertà, ma a portare entrambe con sé.
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Fili, silhouette e proporzioni: il racconto attraverso il corpo
Caliri gioca con l’equilibrio tra esposizione e copertura: bikini bottoms, short con orlo arrotolato e minigonne plissettate fungono da base per costruire i look. Queste silhouette compatte sono spesso affiancate da blouson, cardigan generosi, swing top tempestati di paillettes e maglie traforate, spingendo il volume verso l’esterno e lasciando libera la gamba. Per contrastare l’aria vacanziera delle gonne corte, il designer inserisce capi più rigorosi: trench corti, giacche militari e blazer a righe sottili (pinstripe), che aggiungono tensione e struttura all’insieme. Questa tensione volumetrica — spalle ampie, busti definiti — richiama l’idea di un’eleganza quasi armaturata, in cui il knit diventa supporto, non semplice ordito. Pur giocando con forme nuove, Caliri non rinuncia ai codici storici: zigzag, motivi chevron, intrecci e giochi di luce con paillettes metalliche resistono come filo conduttore visivo. L’effetto è sofisticato ma non sterile: le texture mantengono tattilità, i filati brillano senza risultare ostentati, e l’insieme appare calibrato.
Missoni, accessori come protagonisti
Un vero atto ambizioso della collezione è l’importanza data agli accessori. Caliri non li limita a complemento: le modelle spesso portano più borse contemporaneamente — tote ampie perfette per la spiaggia, flap quilted con catene, borse secchiello in suede, satchel compatte. L’abbondanza è calibrata: non si tratta di sovraccarico, bensì di costruire un ventaglio di scelte coerenti con il linguaggio stilistico della maison. Questa strategia segna anche un’accelerazione visibile della volontà di Missoni di posizionarsi con forza anche nel segmento accessori. A completare, calzature basse (flat) e stivaletti compatti, insieme a cappelli berretto e bijoux oversize che punteggiano senza appesantire il look. Caliri tiene viva l’identità Missoni, ma la adatta a uno stile di vita più mobilizzato, ogni outfit sembra pensato per spostarsi tra ambienti diversi senza incoerenza. I look da ricordare? Questi.