
Nel fashion system, l’invito è molto più di un semplice biglietto d’ingresso: è un manifesto estetico, un preludio al sogno che la maison sta per svelare. Riceverne uno equivale a entrare in un club esclusivo, un cerchio ristretto dove l’accesso è concesso solo a pochi eletti. L’invito diventa così un oggetto da collezione, simbolo di appartenenza e, al tempo stesso, strumento di marketing emozionale che amplifica l’attesa e il desiderio. Le maison hanno compreso da tempo che la comunicazione del lusso passa anche attraverso la carta, le texture, i dettagli inaspettati. Ogni invito racconta una storia, svela indizi della collezione e si fa ambasciatore del DNA creativo del brand. Non stupisce, dunque, che molti inviti siano diventati negli anni veri e propri oggetti cult, celebrati da insider e fashion addicted. Qui abbiamo selezionato alcuni degli inviti delle maison più iconici di sempre.

Inviti moda: il glamour che anticipa lo spettacolo
Gli inviti delle maison a un fashion show sono il primo atto di un rito glamour. Un piccolo scrigno che custodisce promesse di luci, musica e silhouette destinate a fare tendenza. Per i collezionisti e gli appassionati di moda, questi biglietti sono pezzi unici da conservare, perché rappresentano la magia irripetibile di un evento. Ecco una selezione degli inviti più iconici delle maison, quelli che hanno trasformato un semplice cartoncino in un capolavoro da collezione.
1) Maison Margiela – Celebre per il suo approccio concettuale, la maison ha spesso inviato cartoncini anonimi, minimalisti e volutamente “grezzi”, in netto contrasto con il lusso sfarzoso. Un invito che riflette la filosofia decostruita del brand.
2) Valentino – Tra pizzi, velluti e dettagli sartoriali, gli inviti di Valentino sono sempre un’estensione della sua visione romantica. Memorabile l’invito ricamato per la Haute Couture, un gioiello tessile che anticipava lo spettacolo di leggerezza e raffinatezza in passerella.
3) Chanel – Karl Lagerfeld aveva trasformato l’invito in un vero teaser: dalle cartoline illustrate con la Tour Eiffel alle piccole opere grafiche che richiamavano i temi dello show, ogni dettaglio era un indizio della scenografia grandiosa che avrebbe atteso gli ospiti al Grand Palais.
4) Dior – Minimalismo elegante e packaging couture. Gli inviti di Dior spesso arrivano avvolti in carte pregiate, accompagnati da illustrazioni o piccoli dettagli che riflettono l’heritage della maison.
5) Alexander McQueen – I suoi inviti sono entrati nella leggenda: biglietti misteriosi, a volte macabri, spesso visionari. Uno degli esempi più celebri è l’invito a forma di maschera, che già anticipava la teatralità dark dello show.
6) Louis Vuitton – Sempre legati al viaggio e al movimento, gli inviti Vuitton giocano con valigette in miniatura, passaporti e boarding pass, richiamando l’heritage del brand come maison del viaggio.
7) Givenchy – Ricercatezza estrema: biglietti serigrafati, carte speciali e lavorazioni raffinate che rievocano il savoir-faire della maison.
Inviti come status symbol: il marketing del desiderio
In un’epoca dominata dai social, gli inviti ai défilé non sono più solo cartoncini da consegnare: diventano strumenti di storytelling, capaci di generare hype e viralità. Fotografati, condivisi e postati su Instagram, si trasformano in veri e propri teaser virali che anticipano l’universo estetico dello show. L’invito, insomma, non è un dettaglio ma il primo biglietto per sognare. Un piccolo oggetto in grado di racchiudere l’essenza di una maison e far sentire parte di un’élite chi ha la fortuna di riceverlo.