
Dalle sfilate autunno-inverno 2025 fino alle collezioni primavera-estate 2026 è arrivato un messaggio forte e chiaro: il 2026 sarà l’anno della gonna a vita bassa. I modelli scendono morbidi sui fianchi, ben al di sotto dell’ombelico, ridisegnando la silhouette con un’eleganza nuova. Da Tory Burch a No.21, la vita bassa diventa sinonimo di rigore e femminilità. Gonne impeccabili, cinture sottili e polo in maglia preppy raccontano un nuovo bon ton raffinato, lontano dalle eccessi Y2K. Da Burberry, Daniel Lee rilegge il concetto in chiave artigianale, con una gonna crochet nei toni del marrone, portata sopra un abito corto; mentre Chloé, fedele al suo spirito boho chic, propone versioni fluide fermate sui fianchi da cinture scultoree. Anche Tove esplora la sensualità sobria della vita bassa: gonne in pelle sabbia e camicie invertite creano un equilibrio minimalista e architettonico.
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Minimalismo, femminilità e rigore anni ’90
La gonna a vita bassa a matita torna protagonista con una nuova allure: pulita, rigorosa, perfetta con stivali kitten heels e maglioni morbidi. Per chi ama un tocco Y2K, la minigonna di jeans a vita bassa – vista da Jonathan Anderson per Dior – riporta in scena l’estetica dei primi Duemila, ma in chiave essenziale e contemporanea. Non è nostalgia, ma un’evoluzione: la vita bassa abbandona l’irriverenza per abbracciare un’eleganza scolpita, fatta di linee pure, tessuti preziosi e proporzioni studiate.