
Marco De Vincenzo trasforma l’atelier Etro in un flusso vitale, una visione che mescola artigianato, memoria e sperimentazione nel cuore della collezione Primavera-Estate 2026, presentata durante la Milano Fashion Week. La sfilata, intitolata Flux, è un’ode alla libertà estetica, al movimento e all’energia emozionale che solo un brand come Etro sa evocare. “Un uomo che sa respirare il mondo” ha detto Veronica Gentili del direttore creativo di Etro, che con questa PE26 ci ha ancora regalato scorci di altri mondi coniugati in colori, forme e prints audaci e memorabili. La collezione, ricca di creatività e sperimentazione, ci ricorda che nella moda questi due elementi non dovrebbero mai essere dimenticati. L’allestimento scenico assume proporzioni rituali: sotto un tendone che richiama atmosfere bohemien, La Niña del Sud guida la performance musicale dal vivo, un concerto che scandisce il ritmo delle uscite. Le percussioni, il battito terroso, le ombre drammatiche illuminano i capi in passerella. Un’esperienza immersiva che spinge chi osserva a non limitarsi a guardare, ma a percepire.
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Silhouette, materiali, dettagli
Frange, volant e trasparenze: Etro gioca con texture che si muovono, con tagli che sembrano onde. Le frange decorano giacche biker, cappottini in camoscio e gonne; i volant creano geometrie fluide, le trasparenze svelano scorci audaci. Motivi d’archivio si mescolano a fantasie naturalistiche, a motivi geometrico-psichedelici, su jacquard, pelli intarsiate, tessuti leggeri come chiffon e crochet. Ogni capo è stratificato, vibrante. Giacche su forme fluide, pantaloni ampi in stile harem, body scolpiti, abiti lunghi con spacchi decisi. Il contrasto tra struttura e fluidità diventa cifra stilistica della collezione. La tavolozza cromatica spazia dal terroso all’elettrico: ocra, beige, marrone, ma anche blu profondo, rosso e tocchi di colori accesi che punteggiano le stampe. Nero e tonalità neutre funzionano da bilanciamento per gli outfit più audaci. Gli accessori completano il racconto: cappelli a falda larga, bandane, tote con charme e motivi decorativi; scarpe dai tacchi coperti o impreziosite; bijoux maxi che richiamano la natura, tra richiami a conchiglie o elementi organici.
Tema centrale: “Gipsy Dark Bohemia”
Etro SS26 si definisce come una fusione di spirito gipsy, romanticismo oscuro, libertà nomade. Non è un tema pacificato, ma una tensione continua tra eleganza urbana e vitalità selvaggia. Si percepisce una donna che sceglie cosa mostrare, quando, come; una donna che indossa l’effetto artigianale come armatura e al contempo si lascia cullare dalle frivolezze del colore, delle frange, del movimento. Etro non rinuncia ai dettagli, al lavoro del tessuto, alle sovrapposizioni. De Vincenzo continua a far crescere l’eredità Etro senza tradirla, aggiungendo strati di contemporaneità, con capi che parlano al cuore visivo oltre che al guardaroba. QUI i look imperdibili.