
Donatella Versace, con il contributo di Maria Luisa Frisa e Stefano Tonchi, si racconta in un libro intitolato Versace in uscita a novembre ed edito da Rizzoli
E’ il 1997 quando Donatella Versace dopo la tragica e improvvisa morte del fratello Gianni, si trova catapultata ai piani alti dell’azienda di famiglia e investita del difficilissimo compito di mantenere alto il nome di uno dei brand italiani del lusso più famosi al mondo, proiettandolo nel futuro, ma mantenendone invariato l’heritage.
Obiettivo pienamente riuscito e raccontato in un libro in uscita a novembre ed edito da Rizzoli, definito un “racconto per immagini intimo e personale” lungo 336 pagine per 250 fotografie a colori e in bianco e nero.
Questo volume, intitolato semplicemente Versace, racconta e illustra l’interpretazione che Donatella, direttore artistico da 19 anni, ha dato di Versace, e ripercorre il suo lavoro di cura e definizione dell’identità del marchio attraverso il ventunesimo secolo.
Il libro fotografa il presente di Versace e il suo archivio storico, dalle passerelle agli scatti backstage fino a raccontare i segreti di Atelier Versace attraverso gli scatti di supermodelle come Christy Turlington, Naomi Campbell e Linda Evangelista realizzati dai più grandi fotografi come Richard Avedon, Steven Meisel e Mario Testino.
Versace è accompagnato da contributi scritti da alcune delle voci più autorevoli del mondo della moda: oltre a Donatella, la parola passa a Maria Luisa Frisa professoressa alla Università IUAV di Venezia, critica e fashion curator, Stefano Tonchi, direttore di W Magazine, Tim Blanks, editor at large di Business of Fashion, e Ingrid Sischy, scrittrice, critica e international editor per Vanity Fair e Vogue.
VERSACE
Scritto da Donatella Versace con Maria Luisa Frisa e Stefano Tonchi
Contributi di Tim Blanks, Ingrid Sischy e altri
Cartonator / 10.5” x 13.5” / 336 pagine / 250 fotografia a colori e in bianco e nero
Euro 95 / Rizzoli
Data di pubblicazione: Novembre 2016
Credits: © VERSACE di Donatella Versace con Maria Luisa Frisa e Stefano Tonchi, Rizzoli 2016.