
E Ppr cambia ufficialmente nome in Kering
Sono giorni di fuoco per François-Henri Pinault.
Il 18 giugno 2013 Ppr, il colosso francese del lusso di cui è amministratore delegato, ha cambiato ufficialmente il suo nome in Kering, per marcare lo stacco dalla grande distribuzione. D’ora in poi il gruppo si concentrerà solo sui prodotti di lusso e sportivi.
Il termine “Kering” è inteso prima di tutto come “caring” in inglese, ovvero prendersi cura, riferendosi al modo in cui il gruppo si pone nei confronti dei suoi brand e dei clienti. La fine in –ing, poi, esprime il dinamismo e la dimensione internazionale del gruppo, mentre Ker, rimanda alla lingua bretone che significa casa e luogo di vita.
Da oggi al 2020 Kering si aspetta di raggiungere un giro d’affari pari a 24 miliardi di euro, mentre per quanto riguarda il presente, il primo trimestre del 2013 si è chiuso con un giro d’affari in crescita del 3,1% (a cambi costanti), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a quota 2,4 miliardi di euro.
Oggi, 20 giugno, è invece la volta del debutto in Borsa di Fnac – società parigina legata alla grande distribuzione di libri, cd, programmi software, componenti hardware e computer, telefonia cellulare, attrezzature fotografiche, audio, video e TV, prodotti audiovisivi e videogiochi – di cui Ppr, ormai Kering, è azionista di maggioranza.
Staremo a vedere se questa quotazione riuscirà a risollevare le sorti della società alle prese con la concorrenza di internet, la smaterializzazione della musica e la crisi delle vendite dei televisori.
Per il momento la famiglia Pinault si è impegnata a restare a fianco di Fnac per tre anni: due con il suo attuale 38,8%, il terzo con almeno il 25%.