
È subito standing ovation. La Milano Fashion Week è appena iniziata, e il primo atto del nuovo corso di Gucci sotto la guida creativa di Demna ha già scosso gli scenari della moda globale. Invece della passerella convenzionale, la maison ha scelto un approccio cinematografico e teatrale per il suo debutto: uno short film intitolato The Tiger, premierato al Palazzo Mezzanotte, che ha rivelato i contorni di una “nuova famiglia” Gucci, audace, provocatoria e profondamente interconnessa con la storia del brand. Vediamone i dettagli.




La cornice: film, personaggi e storytelling
Eleganza, narrativa, rottura. E la domanda inevitabile: che cosa significa questo nuovo capitolo per Gucci? Demna non ha semplicemente svelato una collezione: ha raccontato un mondo. The Tiger, co-diretto da Spike Jonze e Halina Reijn e interpretato da star come Demi Moore e Edward Norton, ha messo in scena dinamiche familiari, tensioni sottili e glamour esasperato. L’evento è stato allestito all’interno della Borsa di Milano, trasformata in sala cinematografica, con un red carpet che ha visto sfilare celebrità in look Gucci La Famiglia. Il debutto digitale è iniziato un giorno prima: Gucci ha pubblicato su Instagram il lookbook La Famiglia, una serie di ritratti fotografici a cura di Catherine Opie, con archetipi eleganti (e provocatori) che incarnano le diverse personalità interne al “mondo Gucci”. Così, più che una sfilata, è una narrazione visiva: il guardaroba non è un fine, ma un mezzo per esplorare identità, relazioni e icone interne all’estetica del brand.
La Famiglia Gucci: estetica, icone e rottura
La collezione vera e propria – intitolata La Famiglia – traduce questa visione in silhouette audaci, riferimenti all’archivio e dettagli che oscillano tra ironia e sensualità. Ecco alcuni elementi chiave:
– Il concetto di archetipo è centrale: ogni look è associato a una figura — La Bomba, La Principessa, Miss Aperitivo, Nerd, La Vip — che porta con sé un immaginario e una voce propria.
– Riferimenti all’archivio Gucci emergono in chiavi contemporanee: il motivo Flora appare in versioni rivisitate, la borsa Bamboo 1947 torna in nuove varianti, le loafers con Horsebit sono reinterpretate in contesti audaci.
– Le proporzioni parlano: spalle accentuate, tagli oversize, tessuti che matericamente sfidano la leggerezza, trasparenze e giochi di pelle. La sensualità è dichiarata, non velata.
– Il tono è “unapologetically sexy, extravagant e daring” — parole usate dallo stesso Gucci e dalla stampa per descrivere l’era Demna. Demna che non cancella il passato, ma lo dialoga: evoca Tom Ford nelle atmosfere sensuali, l’eccentricità di Alessandro Michele, e lo infonde con il suo gusto per la rottura e il contrasto.
Sì, è iniziata una nuova era.