
Veronica Leoni è al timone della nuova era di Calvin Klein, il marchio simbolo del minimalismo americano. Nel maggio 2024 le è stata affidata la Collection, la linea più esclusiva e storica del brand. Un salto enorme per un altro vanto italiano. Leoni ha raccontato la sua esperienza in una lunga intervista a D-Repubblica. “Sono una contraddizione vivente”, ammette con un sorriso. Non ha mai seguito le “tappe obbligate” dei creativi romani – niente Valentino, niente Fendi – eppure ha scelto Roma come sua base operativa. Nel quartiere di Monteverde ha creato una bolla di calma e natura, dove convivono studio e casa. Da lì parte regolarmente per New York, tra voli e valigie, insieme al suo team.
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L’eredità di Calvin Klein
Per Veronica Leoni, disegnare la linea Collection significa confrontarsi con un marchio che fa parte dell’immaginario collettivo. “Calvin Klein è come Babbo Natale: tutti lo conoscono e ognuno ha un’immagine precisa. Mia nipote di dieci anni mi ha già chiesto la biancheria con il logo”, scherza. L’incontro con Mr. Klein stesso le ha confermato la forza del brand: “Negli anni Settanta ha capito prima di tutti la rivoluzione del casual, inventando i jeans come status symbol”. Il ritorno in passerella di Calvin Klein, dopo anni di pausa, è stato un evento: la prima sfilata di Veronica si è tenuta lo scorso febbraio nella sede di New York, con Kate Moss e Christy Turlington in prima fila accanto a Alexander Skarsgård, Bad Bunny e lo stesso Calvin Klein, accolto da Leoni con le forbici da sarta ancora al collo. In passerella, un vestito nero longuette, un tre pezzi maschile, cappotti doppiopetto e tailleur sartoriali dal taglio essenziale. “Non amo l’unisex pigro”, spiega. “Uomini e donne hanno corpi e proporzioni diverse: vestirli allo stesso modo non rende giustizia a nessuno“.

Minimalismo con carattere
La sua cifra stilistica è un’eleganza concreta, fatta di dettagli. “Odio gli orli che non cadono dritti”, confessa. Ama la precisione, rifugge gli angoli acuti, preferisce la nitidezza delle linee rette. Una visione che riporta la moda al suo compito primario: vestire le persone. La sua seconda sfilata per Calvin Klein, presentata il 12 settembre a New York, ha esplorato il sex appeal americano: diretto, accessibile, quasi stereotipato, ma sincero e dirompente. «In un’epoca di canoni estremizzati per resistere alla velocità dei social, mi sembrava rivoluzionario tornare a un’idea di sensualità semplice e sana“, spiega. Veronica Leoni è la donna che sta scrivendo un nuovo capitolo per Calvin Klein, fondendo minimalismo, rigore e sensibilità contemporanea in un linguaggio che ha già conquistato la moda internazionale.