
La Toscana non smette mai di sorprendere. E c’è una nuova esperienza, che intreccia natura, alta cucina e arte dell’ospitalità , di cui non potremo più a fare a meno. Si tratta de “L’Orto di Badia“, il progetto firmato dall’Osteria di Passignano, stella Michelin dal 2007, che reinterpreta il lusso in chiave contemporanea. Immaginate un unico tavolo, sotto il cielo scintillante del Chianti, incorniciato dai filari e dai muretti in pietra della campagna di Badia a Passignano. È qui che gli ospiti vivono un viaggio sensoriale che capovolge i codici della tradizione: non più carne e pesce protagonisti, ma l’universo vegetale al centro della scena, in un rito che restituisce dignità e potenza creativa a erbe, ortaggi e radici. “Vogliamo raccontare la Toscana da una prospettiva nuova – spiega a Vanity Fair lo chef Matteo Lorenzini – partendo dalla terra e dai suoi frutti, frutto di conoscenza e rispetto”.
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L’orto come palcoscenico
Il cuore pulsante del progetto è un orto bioattivo, coltivato con un metodo capace di esaltare nutrienti e sapori. Da qui nascono piatti sorprendenti che giocano tra rigore e poesia: kombucha alle erbe con acqua di cetriolo e basilico, involtini di erbe spontanee con pane soffiato, lattuga alla brace impreziosita dal tartufo. Creazioni che seguono il ritmo delle stagioni e celebrano il vegetale come atto di alta cucina. La tavola, immersa nel verde, diventa un’esperienza immersiva: il contatto diretto con la terra, il profumo delle erbe, il silenzio rotto solo dal fruscio delle foglie. Anche i dettagli parlano di natura e bellezza: il menu stampato su carta piantabile, da far fiorire a casa, e la convivialità di un’unica tavolata sotto le stelle. La magia dell’Orto di Badia non si esaurisce a tavola. L’esperienza si intreccia con la storia millenaria della Badia di Passignano, fondata nel 395 d.C. e ancora oggi abitata dai monaci vallombrosani. Passeggiare tra chiostri, sale capitolari e il refettorio affrescato dal Ghirlandaio con la sua Ultima Cena significa entrare in una dimensione sospesa, dove gusto e spiritualità convivono. Nelle cantine del monastero, datate X secolo, riposano i grandi rossi del Chianti Classico: il Badia a Passignano Gran Selezione di Marchesi Antinori è la firma iconica, maturata sotto volte in pietra che raccontano il legame profondo tra vino e territorio.

Due formule, un’unica filosofia
L’esperienza si declina in due percorsi esclusivi. Il Social Table, ogni giovedì, rievoca l’antico valore conviviale di Giove: una lunga tavolata da almeno sei ospiti, accompagnata dalla visita alle cantine e una wine selection alla carta. Per chi desidera un approccio più intimo, c’è l’Esperienza Esclusiva: un minimo di quattro ospiti accolti da un welcome drink nei giardini del monastero, guidati alla scoperta della Badia da un monaco residente, fino a un menu personalizzato con abbinamenti d’eccellenza che spaziano da Cervaro della Sala a Tignanello, fino al simbolico Badia a Passignano. Più che un menu, L’Orto di Badia è un manifesto: celebrare natura e stagionalità come atto di cultura, memoria e sostenibilità . In uno degli angoli più affascinanti della Toscana, la cucina diventa racconto, rito e incanto.