
La moda è sempre un passo avanti, e dunque con l’arrivo dell’autunno ecco che ci si proietta già alla stagione primavera/estate 2026. Perché molte maison hanno cambiato i loro direttori creativi e allora la curiosità è tanta. Cosa porteranno in passerella? Settembre è il mese in cui le capitali della moda si trasformano in veri laboratori di estetica contemporanea. New York, Londra, Milano e Parigi diventano il cuore pulsante delle Fashion Week, crocevia di energia creativa e storytelling visivo. E quest’anno i nuovi direttori creativi riscriveranno la narrativa del lusso internazionale. Cosa vedremo? Se Milano sceglie la via del dialogo con la sartorialità e l’eredità italiana, Parigi si avventura nella poesia delle reinvenzioni. Settembre 2025 non sarà soltanto un mese di passerelle, ma una stagione destinata a ridefinire il lusso contemporaneo, tra sorprese, passaggi generazionali e nuove visioni estetiche.
Leggi anche: Make-up, le due novità di Dolce&Gabbana lasciano senza fiato: eccole

Milano Fashion Week 2025: l’eredità incontra l’innovazione
Il calendario delle sfilate di Milano si preannuncia carico di attese e momenti simbolici. L’attenzione è tutta per Dario Vitale, ex Miu Miu, che debutta alla guida di Versace dopo l’uscita di scena di Donatella e l’ingresso della maison sotto l’orbita del gruppo Prada. Con uno stile raffinato e un approccio intimo, Vitale promette di innovare rispettando il DNA iconico della Medusa. Nuovi orizzonti anche per Bottega Veneta, che accoglie Louise Trotter: il suo compito sarà quello di reinterpretare il linguaggio del quiet luxury con linee pulite, volumi essenziali e un’eleganza sussurrata. Nel frattempo, Simone Bellotti imprime la sua visione rigorosa a Jil Sander, riportando la maison al centro di un discorso fatto di minimalismo radicale e tessuti protagonisti.

Parigi: poesia e rivoluzione estetica
A Parigi, la Fashion Week si annuncia come un crescendo di debutti iconici. Jonathan Anderson firma la sua attesissima prima collezione femminile per Dior, aprendo un dialogo tra heritage e modernità. Nuove firme anche per Mugler e Carven, affidate rispettivamente a Miguel Castro Freitas e Mark Thomas, chiamati a custodire il passato delle maison pur spingendole verso un futuro innovativo. Grande curiosità attorno a Loewe, dove Jack McCollough e Lazaro Hernandez (Proenza Schouler) porteranno la loro cifra stilistica fatta di volumi architettonici e sensibilità contemporanea. Pierpaolo Piccioli si misura con il linguaggio concettuale di Balenciaga, mentre Glenn Martens rilegge la grammatica di Maison Margiela con uno sguardo audace e sperimentale.
A chiudere il cerchio, un momento storico: Matthieu Blazy debutta da Chanel, segnando l’inizio di un nuovo capitolo per la maison francese.