The Game mostra collettiva sul gioco: a Massa dal 5 maggio al 3 giugno 2018, resterà aperta al pubblico la mostra sul gioco allestita negli spazi di Palazzo Ducale. Sono 22 gli artisti, di fama nazionale e internazionale, protagonisti dell’evento, che con le loro opere, installazioni, dipinti e sculture si confrontano sul tema del gioco. Ecco i nomi: Walter Battisti, Bertozzi & Casoni, Walter Blaas/Werner Wallnöfer (Double uu), Armin Blasbichler, Francesco Bocchini, Julia Bornefeld, Arnold Mario Dall’O, Aron Demetz, Hannes Egger/Denis Isaia, Ulrich Egger, Michael Fliri, Irene Hopfgartner, Hubert Kostner, Cornelia Lochmann, Moradavaga (Eccli, Leitão), Judith Neunhaeuserer, Laurina Paperina, Christian Piffrader, Antonio Riello, Markus Vallazza, Andreas Zingerle, Walking Chair. Nomi eccellenti che si misureranno in un confronto estetico e interattivo con la tematica del gioco nell’ambito dell’arte contemporanea.
Una mostra promossa dal Comune di Massa a cura di Lisa Trockner, direttrice del Südtiroler Künstlerbund (Bz), con la direzione artistica di Mauro Daniele Lucchesi dell’Associazione Quattro Coronati di Massa e la collaborazione della Kunsthalle West Lana (Bz). Sulla mostra Mauro Daniele Lucchesi ha detto: “In questa mostra gli artisti si servono della strategia del gioco e, proponendosi come figure di un grande disegno, sfidano il sistema oppure, dirigendone le mosse, destrutturano gli schemi di gioco tradizionali, con il rifiuto o il rimando delle regole. Ventitré voci della realtà artistica nazionale e internazionale presentano giochi interattivi, guidati, ma anche autonomi, forme ludiche alterate e giocattoli corrotti, sospesi tra l’opera d’arte e l’oggetto “giocattolo”.
Le opere si distinguono principalmente due generi di gioco: quello libero (infantile) che esige una partecipazione attiva che promuove la creatività, la condivisione e la crescita; il gioco organizzato è strutturato da un insieme di regole che rendono possibile il secondo, il gioco organizzato, impedendo che finisca per perdersi nell’anarchia. Ogni opera veicola un messaggio che dice qualcosa dell’intimo di ogni artista “per riflettersi nell’intimo dello spettatore…della società in cui viviamo”, ha chiosato il direttore artistico dell’Associazione Quattro Coronati.