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Tasso d’interesse: come funziona, come si calcola e qual è il più conveniente

Tasso d’interesse: come funziona, come si calcola e qual è il più conveniente

Quando si intende richiedere un prestito, la valutazione del miglior tasso d’interesse è uno step fondamentale al fine di risparmiare sul costo del finanziamento. Ecco tutto quello che c’è da sapere

Comprendere i tassi d’interesse non è sempre facile ed intuitivo. Per questo motivo cercheremo di approfondire una serie di argomenti inerenti a questo specifico aspetto del mondo della finanza e del credito.

TAN e TAEG: cosa sono

Il tasso di interesse equivale alla percentuale dell’interesse su un determinato prestito e quindi all’importo della remunerazione che spetta all’istituto di credito che ha finanziato il prestito. Il debitore dovrà quindi impegnarsi a pagare una piccola percentuale che si aggiunge al capitale Il tasso di interesse si basa su due parametri specifici, ovvero il TAN ed il TAEG. 

Il TAN è l’acronimo di Tasso Annuo Nominale ed è una stima che tiene conto degli interessi dovuti sul prestito in un anno. Il TAEG invece racchiude tutte le spese del prestito tra cui commissioni, spese d’istruttoria, assicurazioni. La differenza principale tra TAN e TAEG è semplicemente questa: il TAN è meno illustrativo del quadro completo finanziario del soggetto rispetto al TAEG o anche denominato ISC (Indice sintetico di costo). Nel caso in cui si voglia ricercare un prestito con tassi d’interesse convenienti online, LoanScouter è senz’altro la scelta migliore.

Come calcolare il tasso di interesse

Ogni istituto di credito pone un determinato tasso di interesse sui prestiti che concede. Sebbene possa risultare difficile calcolare l’equivalente in denaro corrispondente alla percentuale fissata, la formula di calcolo non è particolarmente complessa. Ipotizzando la richiesta di un prestito pari a 20.000 euro da rimborsare entro un anno ed un tasso di interesse pari al 2%, è necessario attuare un’operazione matematica pari a: 2% (200) + 20.000 = 20.200 euro. Tuttavia, la formula vera e propria utilizzata dalle finanziarie per l’apporto del tasso di interesse sul prestito erogato equivale a: i = (C * r * t) / 100. 

Ogni lettera appartenente a questa formula equivale ad un determinato dato, e quindi

  • i = tasso di interesse;
  • C = somma di denaro presa in considerazione (o anche capitale) 
  • r = tasso di interesse;
  • t = tempo dell’investimento.

Tasso fisso, tasso variabile e misto

Il tasso di interesse fisso è solitamente riservato per tipi di prestito abbastanza comuni come quello personale (finalizzato e non) o per il prestito con cessione del quinto. Il tasso fisso equivale ad un tasso d’interesse che resta invariato per tutta la durata del prestito e consentono di ottenere rate di rimborso costanti. 

Il tasso di interesse variabile riguarda l’adeguamento della rata stabilita con una certa periodicità attuato dalla BCE (Banca Centrale Europea). Nel caso in cui il tasso della BCE aumenta, aumenterà anche il costo delle rate e quindi del finanziamento. Questo tipo di tasso d’interesse è riservato per tipi di finanziamento simili ai mutui, i quali presentano tassi d’interesse più alti rispetto ai comuni prestiti.

Il tasso di interesse misto è un mix tra quote fisse e variabili. Il vantaggio di questo tipo di tasso d’interesse corrisponde alla possibilità di sfruttare il tasso variabile quando è in calo e quello fisso quando lo stesso tasso variabile è in rialzo.