Solstizio d’inverno 2016: tradizioni, origini e curiosità
Solstizio d’inverno 2016: ecco origini, tradizioni e curiosità legate a questa celebrazioneOggi, 21 dicembre 2016, cade il solstizio d’inverno, astronomicamente parlando il momento in cui il Sole raggiunge – nel suo moto apparente lungo l’eclittica – il punto di declinazione massima o minima. In generale, però, potremmo dire che il solstizio d’inverno rappresenta il giorno più lungo dell’anno.
Il Solstizio d’Inverno non è però solamente un evento astronomico bensì anche una ricorrenza molto sentita dal neopaganesimo ma che fonda le sue radici nel paganesimo celtico. In particolare, la festa del Solstizio d’Inverno veniva chiamata Yule. Sebbene non si hanno notizie certe, questo nome dovrebbe derivare dal norreno Hjòl che significa letteralmente “ruota”, probabilmente in riferimento al fatto che il giorno del Solstizio d’Inverno la “ruota dell’anno si trova al suo estremo inferiore e inizia a risalire”. Tra le curiosità, ricordiamo che – ancora oggi – nelle lingue scandinave la parola Jul viene utilizzata sia per il 21 dicembre sia per indicare il Natale.
Come immaginabile, la festa di Yule (o del Solstizio d’Inverno) ha radici molto antiche anche se non si conoscono con precisione tutte le usanze; ciò che è certo, però, è che si trattava di un periodo di riposo ma anche di danze, durante il quale veniva sacrificato un maiale in onore del dio norreno Freyr (dio della bellezza e della fecondità), tradizione presente ancora oggi e che prevede di cucinare carne di suino il giorno di Natale. Come successo per molte altre festività, con il passare del tempo e con l’avvento del cristianesimo la festa di Yule è stata sostituita con quella del Natale: ancora oggi, quindi, molti dei simboli natalizi derivano proprio dalla tradizione di festeggiare il Solstizio d’Inverno. Tra questi, il vischio e l’agrifoglio – entrambi sempreverdi – rappresentano la persistenza della vita anche attraverso le rigide temperature e il buio dell’inverno.