Elaborazione della celebre naked di Mv Agusta
Un nuovo gioiello è a disposizione degli appassionati dela leggendaria MV Agusta. La casa motociclistica Sammarinese, recentemente tornata ad essere italiana, aggiunge un tassello alla gamma della naked Brutale con l’introduzione dell’inedito allestimento Gladio. Un nome che è tutto un programma, dato che rievoca la lama a doppio tagliente utilizzata in epoca romana, per secoli simbolo di potenza e di supremazia tecnologica. Nel caso della Brutale, inolte, sintetizza in poche lettere il lavoro di perfezionamento svolto dall’esclusivo atelier MV Agusta Corse.
Scarno ed essenziale, come sempre, l’involucro: le forme di Brutale Gladio, scolpite nella meccanica, sono avvolte da colori cupi e metallici che sovrastano un propulsore poderoso racchiuso in una gabbia di tubi d’acciaio al cromomolibdeno.
Non si tratta ancora della versione da 910 cc (che arriverà), ma di un 750 che discende diretamente dalla piattaforma tecnica della Brutale S 750. Ma se la cilindrata è la stessa, aumntano i cavalli (+8) su quasi tutta la curva d’erogazione, grazie ad un nuovo impianto di scarico e tarature elettroniche specifiche. Inoltre, rispetto alla S, mancano all’appello della bilancia circa 10 kg di peso, anche se non è facile immaginare dove possano essere intervenuti gli ingegneri di Augusta per allegerire la moto.
Un vantaggio non da poco, infatti, quello della riduzione di peso: per ottenerla, l’uso della fibra di carbonio è stato esteso anche a elementi secondari come i fianchetti serbatoio, il copri blocchetto d’avviamento, la chiusura posteriore dei cilindri, il copricatena inferiore e posteriore, il parafango posteriore e così via.
Nuove anche le ruote, firmate Marchesini, a cinque razze sdoppiate in alluminio forgiato, mentre per la sella è stata pensato un nuovo rivestimento in pelle pregiata che riprende il nuovo motivo grafico introdotto sul serbatoio: un elegante nero interrotto da filettature rosse che concentrano porzioni di colore antracite studiate per esaltare i volumi del serbatoio.
Un gioiello quindi, che come da tradizione, sarà prodotto in quantità da gioiello: Saranno 300, infatti, le unità che usciranno dall’atelier, contrassegnate da una targhetta in argento posta sulla piastra superiore dello sterzo recante il numero seriale ed il nome del proprietario. Il Prezzo? Meno di quello di un gioiello di marca ma, assicura chi l’ha provata, di certo non meno emozionante.
Per informazioni:
www.mvaugusta.it