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La Primavera/Estate 2021 di Dolce&Gabbana è un trionfo di mosaici e rappezzature

La Primavera/Estate 2021 di Dolce&Gabbana è un trionfo di mosaici e rappezzature

La Primavera/Estate 2021 di Dolce&Gabbana è un trionfo di patchwork, mosaici e rappezzature. Guida stilistica ma anche metafora politica. Tutto molto frammentato e colorato. “Remake di remake”, archivi, ripescaggi e recuperi di uno stile oramai dimenticato. Un anno 2020 difficile, soprattutto per il settore della moda, che durante questa controversa annata è stato messo a dura prova dalla crisi sociale ed economica provocata dalla pandemia globale da Coronavirus che ha colpito il mondo intero. Testimone proprio di quella moda che sa citare sé stessa e declina al futuro il passato, Dolce&Gabbana non si è lasciata intimorire ed ha affrontato con coraggio (attraverso la nuova collezione) questo momento complicato con uno slancio propositivo verso il futuro. Come? Ha riguardato nel suo archivio ed è tornato alla Milano Fashion Week della Primavera/Estate 2021 con ispirazioni dalla Primavera/Estate 1993. Un mood anni ‘70, dove tanti piccoli ritagli di stoffa diventano un’unica dichiarazione di stile.

Primavera/Estate 2021 di Dolce&Gabbana: il trionfo del patchwork

Il tema del 1993 riproposto da Dolce&Gabbana era il patchwork, e lo è anche adesso. Patchwork di Sicilia, che volendo è anche un po’ il concetto di tutta l’estetica del duo di stilisti. La nota Maison vuole trasmettere coerenza e riconoscibilità, che non è soltanto un bisogno estetico, ma anche commerciale. In passerella, quasi tutte le modelle, indossano look creati da un collage spesso coraggioso e ricco di contrasti, che compone qualunque capo. I jeans a campana, i completi con giacca sartoriale e pantaloni a sigaretta, gli abiti stretti in vita con gonna ampia e corpetto stretto e gli abiti lunghi e sinuosi che vanno a valorizzare la silhouette. Dolce&Gabbana come l’abbiamo conosciuto e lo conosciamo, elevato però al massimo splendore.

Il patchwork è anche metaforico

Il patchwork è naturalmente anche metaforico. In breve, risveglia quel connubio di culture che la Sicilia e tutta l’Italia sono sempre stati. E che la storia inevitabilmente ci ha insegnato e ci insegna tuttora. Quelle stoffe messe tutte insieme hanno ciascuna una genesi diversa. Damascati, broccati, pois, animalier, floreale, righe, optical, metallo, oro, proprio perché Dolce&Gabbana ha reso tutto familiare nel tempo. Ciò che ha reso questa collezione unica e differente nel suo genere è stato lo straordinario remix che ha dato una nuova forma all’esistente e soprattutto al già conosciuto. Un fantasma del passato che si fa nuovamente presente? La moda ritorna alle sue origini, o meglio, a risfogliare i suoi archivi stilistici per dare senza ombra di dubbio anche una metafora politica. Alla fine Domenico e Stefano escono per prendere gli applausi indossando delle mascherine altrettanto brillanti e vivaci. Il messaggio più bello: prendiamoci tutti cura gli uni degli altri.

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