Festival Venezia 2014, spazio ai classici

Monica
12/08/2014

Anche al Festival di Venezia 2014 ci sarà la sezione dedicata ai migliori restauri di film classici; quest'anno saranno presentati 21 film restaurati, di cui 18 lungometraggi e 3 corti

Festival Venezia 2014, spazio ai classici

Da Bellocchio a TruffautNon solo Leone d’oro.

Per il secondo anno consecutivo alla 71esima Mostra di Venezia, ventotto laureandi in Storia del Cinema indicati dai docenti di 13 DAMS e della veneziana Ca’ Foscari assegneranno il premio Venezia Classici per il Miglior Film Restaurato e il Miglior Documentario sul Cinema.

A presiedere la giovane giuria, il regista Giuliano Montaldo, conosciuto per capolavori come Sacco e Vanzetti, L’Agnese va a morire e Gli occhiali d’oro.

Venezia Classici è la sezione che dal 2012 presenta al Festival una selezione dei migliori restauri di film della storia del cinema, riscoprendo opere del passato trascurate o sottovalutate realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo.

In particolare durante la kermesse sarà proiettato il capolavoro di Marco Bellocchio La Cina è vicina, Premio speciale della Giuria alla Mostra di Venezia 1967, restaurato dalla Sony Pictures Entertainment, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, anche grazie alla preziosa copia d’epoca conservata dall’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC).

Quest’anno saranno presentati 21 film restaurati, di cui 18 lungometraggi e 3 cortometraggi.

Fra i lungometraggi, si va da Bulli e pupe (1955) di Joseph L. Mankiewicz a Baci rubati (1968) di François Truffaut, da The Innocents (1961) di Jack Clayton a Macbeth (1971) di Roman Polanski, da Umberto D. (1952) di Vittorio De Sica a L’udienza (1971) di Marco Ferreri fino a Una giornata particolare (1977) di Ettore Scola, per citare solo alcuni fra i titoli più noti.

Questi in particolare i 3 corti: Arlecchino (Harlequin) di Giuliano Montaldo (1983, 8’), il primo esperimento di HDTV realizzato dalla RAI con la Sony e la NHK (televisione pubblica giapponese) che ha aperto la strada al cinema digitale, con Vittorio Storaro direttore della fotografia e Ferruccio Soleri protagonista; L’amour existe (Love Exists) di Maurice Pialat (1961, 19’) e L’avventura di un soldato – episodio di L’amore difficile (The Adventure of a Soldier – episode from Of Wayward Love) di Nino Manfredi (1962, 25’), omaggio al grande attore italiano a 10 anni dalla scomparsa.