
I candidati alla statuetta per Miglior Film
Già vincitore del Gran premio della giuria al Sundance Festival 2014, Whiplash si candida ad essere la vera sorpresa di questi Oscar 2015, riuscendo magari a portarsi a casa la statuetta più prestigiosa.
La pellicola indie firmata da Damien Chazelle, infatti, ha ricevuto cinque nomination dagli Academy, tra cui miglior film, migliore attore non protagonista a J.K. Simmons, che ha già conquistato il Golden Globe, e migliore sceneggiatura non originale, scritta dallo stesso regista.
Nato inizialmente come un corto, Whiplash è il racconto di un duello, sia emotivo che fisico, tra un ragazzo talentuoso e ambizioso e un docente dalla condotta estrema.
Il protagonista è il diciannovenne Andrew Neiman, interpretato da Miles Teller, che frequenta il prestigioso Shaffer Conservatory di New York e sogna di diventare uno dei migliori batteristi jazz.
Lì incontra il sadico e spietato professore Terence Fletcher (Simmons), che usa ogni mezzo più irresponsabile, spietato e sadico per stimolarlo a fare di più. Ecco che inizia la spirale distruttiva e perversa, fatta di umiliazioni continue, di violenza verbale e fisica, di isolamento crescente.
E’ lo stesso Fletcher a sostenere che il grande Charlie Parker non sarebbe diventato il leggendario Bird, se Jo Jones non gli avesse scagliato addosso un piatto al termine di una performance mediocre, perciò anche lui, alla ricerca del genio nella sua classe, lancia piatti, leggii, sedie, tutto ciò che gli capita a tiro.
I momenti di forte tensione e angoscia si alternano a quelli di pura magia regalati dalla melodia, in particolare nell’ultima scena, dove il rapporto malato tra Neiman e Fletcher passa in secondo piano, superato dall’amore per la musica.
Il pezzo che dà titolo al film è Whiplash di Hank Levy, componimento che Andrew prova e riprova fino allo sfinimento, lo stesso che Chazelle ha dovuto imparare a memoria al Princeton High School Studio.
La sceneggiatura, infatti, si basa sull’esperienza personale del regista. “Ci sono tanti film sulla gioia della musica”, ha raccontato. “Ma, come giovane batterista nell’orchestra jazz di un conservatorio, l’emozione che ho sentito più frequentemente era un’altra: paura. La paura di perdere un colpo. Paura di perdere il tempo. La più schiacciante di tutte, la paura del mio direttore d’orchestra”.
“Con Whiplash ho voluto fare un film sulla musica che sembrasse un film di guerra o un gangster movie, in cui gli strumenti si sostituissero alle armi, dove le parole fossero percepite violente come pistole e dove l’azione non si spiega in un campo di battaglia ma in una sala prove della scuola o in un momento di un concerto”, ha detto Chazelle.