Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Le origini dei contatti tra Campania ed Egitto nel IX secolo a.C. apre la mostra “Egittomania. Iside e il mistero”, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli fino al 26 febbraio. Il periodo vede la penisola italiana investita e trasformata dalla colonizzazione greca e il commercio fenicio. Arrivarono, così, in Campania numerosi aegyptiaca, autentici o di imitazione: ovvero amuleti egizi in forma di scarabei, collane, pendagli e statuette.
Il cuore pulsante della rassegna è costituito dalle attestazioni del culto di Iside – dea lunare che offriva protezione nella vita quotidiana e sopravvivenza nella vita ultraterrena – introdotto a partire dal II secolo a.C. da marinai e commercianti alessandrini nei porti della Campania, soprattutto a Pozzuoli. Lo dimostrano materiali di recente ritrovamento provenienti dai Campi Flegrei e presentati per la prima volta al pubblico e reperti di Pompei, Ercolano, Napoli e Benevento, sede quest’ultima di un santuario con una delle maggiori concentrazioni di reperti egiziani ed egittizzanti fuori dall’Egitto. Protagonista del percorso di mostra è la ricchissima documentazione del tempio di Iside di Pompei, costruzione del II sec. a.C. che si fa risalire ai rapporti commerciali tra Pompei e gli empori dell’Oriente, primo fra tutti quello di Delo.
Ma i legami tra la Campania e l’Egitto in età romana non si limitarono al culto di Iside, di Serapide e di Arpocrate. In seguito alla conquista dell’Egitto da parte di Augusto, si diffuse, infatti, sotto l’impulso della corte imperiale di Roma, l’egittomania: una vera e propria moda egittizzante pervase le pitture delle case di Pompei ed Ercolano, le decorazioni scultoree di mobili e giardini, oggetti di faience, suppellettili e monili.
In età moderna, il rinvenimento del tempio di Iside a Pompei, a partire dal 1776, fece conoscere per la prima volta un tempio egiziano completo delle strutture, delle decorazioni e dell’arredo. Anche a seguito della “riscoperta” archeologica dell’Egitto, “lo stile egizio”, il Retour d’Egypte, si diffuse ovunque: la produzione artigianale, artistica ed architettonica della Campania nel ‘700 e ‘800 ne vennero molto influenzate. Una selezione di splendide ceramiche della Real Fabbrica di Napoli, dipinti, bozzetti e sculture chiudono in maniera preziosa il percorso di mostra, a dimostrazione della persistenza di un filo sottile che lega ancora idealmente la Campania e l’Egitto in età moderna.
Egittomania. Iside e il mistero
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
13 ottobre 2006 – 26 febbraio 2007
Tel. 081/7410067 – 848800288