Emma Marrone contro il cancro: combatte la malattia per la terza volta
«Grazie per tutto l’amore», questo il messaggio che ha diffuso via social la cantante salentina
Una valanga di persone si è stretta attorno alla giovane artista Emma Marrone, «Grazie per tutto l’amore», questo il messaggio che ha diffuso via social la cantante salentina. Parole semplici e un cuore rosso disegnato. Le dichiarazioni che andavano fatte son già state espresse. «Vi prometto che tornerò più forte di prima! Ci sono troppe cose belle da vivere insieme. Adesso chiudo i conti una volta per tutte con questa storia e poi torno da voi.»
Emma Marrone affronta la malattia a colpi di ironia
«Da quando sono scampata al male mi sento un po’ fortunata e un po’ missionaria nei confronti dei giovani». Così aveva affermato qualche anno fa Emma. «A loro dico: mi raccomando, non bisogna vergognarsi di andare dal medico». Poi riferendosi alla fotografia inedita del suo ventre che presenta delle cicatrici causate dall’operazione ammette la verità più dolorosa. «È la ferita che mi ha fatto meno male, la cicatrice indica che il male è stato tolto. Il male che resta dentro, ad esempio, è quello che viene dalle parole scagliate con irruenza. Il ginecologo mi ha detto: tumore, operare con la massima urgenza. La neoplasia mi aveva preso utero e ovaie. Il dolore che provavo non era legato alla notizia tragica. Per me non era il cancro il problema. Il mio dolore era dover rinunciare al sogno della musica, ai sacrifici fatti».
«È più facile che mi troviate in un centro medico che in una spa». Ammette ironicamente Emma. «La seconda operazione l’ho voluta addirittura fare da sveglia con l’epidurale, volevo capire tutto in tempo reale: così ho saputo che mi stavano esportando un ovaio con la tuba. Ora sono una splendida ragazza mono ovarica. Vivo sempre sotto controllo: per me gli esami non finiscono mai. Il pensiero della malattia non mi abbandona, fa parte di me. Mi mette ansia, ma mi dà la spinta necessaria per vivere tutto fino in fondo. Non è una cosa nera. Ma una presenza che mi continua a invitare a dare il giusto peso alle cose: a volte ce la faccio, altre no! Più che della malattia ho sempre voluto parlare della prevenzione, il messaggio che ho voluto lanciare era quello di andare dal medico non solo quando si sta male ma sempre. Perché noi alla fine siamo delle macchine e ogni tanto abbiamo bisogno di una revisione»
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