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È morto Philippe Daverio: il noto e raffinato critico e storico d’arte aveva 71 anni

È morto Philippe Daverio: il noto e raffinato critico e storico d’arte aveva 71 anni

Philippe Daverio affermava: «Sono ancora convinto che la cultura salverà il mondo». Un uomo dal sapere e dall’intellighenzia incontrastata, amante del bello e delle arti, che lascerà nel mondo un vuoto enorme a causa della sua scomparsa. Questa notte, il noto e raffinato storico e critico d’arte, è morto presso l’istituto dei Tumori di Milano all’età di 71 anni. Impossibile non ricordarlo con il suo inseparabile Papillon dai molteplici colori. Le sue innate peculiarità che lo contraddistinguevano erano un sano umorismo, tanta curiosità e quel modo di vestire eccentrico e particolare, unico nel suo genere.

È morto Philippe Daverio: il noto critico e storico d’arte aveva 71 anni

A rendere nota la triste notizia è stata la regista e direttrice del Franco Parenti Andree Ruth Shammah: “Mi ha scritto suo fratello stamattina” ha dichiarato all’Ansa. “Amico mio… il tuo silenzio per sempre è un urlo lancinante stamattina”. Poche sentite parole scritte su Instagram, dando così la notizia attraverso i social riguardo la prematura scomparsa del critico d’arte. “Una gravissima perdita per il Paese, per Milano, per la cultura, per tutti noi”. Era nato a Mulhouse, in Alsazia, il 17 ottobre 1949 da padre italiano, costruttore, e da madre alsaziana.

Ha allestito, nel corso della sua dorata carriera, molte mostre come gallerista ed editore; e altresì pubblicato una cinquantina di titoli, tra cui il “Catalogo ragionato dell’opera di Giorgio De Chirico fra il 1924 e il 1929” e il “Catalogo generale e ragionato dell’opera di Gino Severini”. Un uomo poliglotta  però mai laureato. Ciò non toglie la sua inarrestabile voglia di sapere, che lo ha reso uno dei simboli indiscussi della cultura del Novecento. 

Ha portato l’arte nelle case degli italiani

Philippe Daverio parlava quasi tutte le lingue europee. Il suo percorso iniziò grazie ad una galleria d’arte da lui stesso inaugurata ancora giovane e intraprendente, che diventò successivamente una delle più importanti nel cuore della città di Milano. Il capoluogo lombardo, fu la città dove si trasferì negli anni della contestazione giovanile. Il noto critico d’arte si specializzò in arte italiana del XX secolo, dedicando tutti i suoi studi al rilancio internazionale del Novecento. Grazie alle gallerie d’arte da lui stesso inaugurate: la Galleria Philippe Daverio, nel 1975 a Milano in Via Montenapoleone; nel 1986 la Philippe Daverio Gallery a New York e nel 1989 una seconda galleria a Milano in Corso Italia.

Philippe Daverio: la sua scomparsa lascia un vuoto enorme

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Tra le ultime pubblicazioni di Philippe Daverio, nel 2015, non possiamo non citare i libri “La buona strada”, “L’arte in Tavola” e “Il gioco della pittura”, pubblicati tutti da Rizzoli. Daverio, inoltre, è stato, dal 1993 al 1997, nella giunta Formentini del comune di Milano, dove ha ricoperto l’incarico di assessore alla Cultura, al Tempo Libero, all’ Educazione e alle Relazioni Internazionali. Tra le sue apparizioni più note ricordiamo il “Bibliotecario” insieme al collega e critico d’arte Vittorio Sgarbi, nella sua giunta del Comune di Salemi.