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Come prepararsi a un safari in Africa

Come prepararsi a un safari in Africa

Quando si pensa a un safari, in genere l’immaginazione corre a un turista con un abbigliamento particolare, basato su cappellino, scarponcini e calzoncini, meglio se color sabbia in modo da riuscire a mimetizzarsi con il resto del territorio. Senza dimenticare il binocolo, indispensabile per osservare animali e paesaggi dal sedile di un fuoristrada. L’Africa, con i suoi tanti parchi, è la destinazione ideale per un Safari che permetta di scoprire la natura in ogni suo dettaglio. Impossibile resistere alla bellezza dei tramonti e di tutti i panorami offerti da un territorio per molti versi magico, in grado di mantenere e di custodire le tradizioni. Insomma, un’esperienza da provare, e magari da ripetere, per gioire non solo con gli occhi ma soprattutto con il cuore.

In Kenya

Il Kenya è uno dei tanti Paesi che meritano di essere presi in considerazione per un itinerario di questo tipo, anche se è opportuno scegliere il periodo dell’anno più adeguato, soprattutto se non si vuol correre il rischio di lasciarsi scappare il momento della migrazione degli animali, che è sempre molto emozionante. Masai Mara è il nome della riserva più grande di tutto il territorio, ideale per ammirare flora e fauna. A ottobre e ad aprile, i visitatori hanno l’occasione di assistere a uno spettacolo straordinario: quello degli spostamenti di giraffe ed elefanti, ma anche di zebre e leoni. Questa, inoltre, è l’occasione per entrare in contatto con gli abitanti del posto.

Il Parco Nazionale di Serengeti

Il Parco Nazionale di Serengeti si sviluppa tra il Kenya e la Tanzania e a partire dai primi anni Ottanta è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità. Proseguendo la rassegna di destinazioni che si possono prendere in considerazione c’è il Parco Nazionale di Ruaha, che deve il proprio nome al corso d’acqua omonimo. Ma quali sono gli animali che è possibile ammirare durante un safari? Si spazia dai bufali alle scimmie, passando per i rinoceronti e i leopardi, senza dimenticare le gazzelle e i gorilla. Ecco perché ci si può recare anche in Uganda, magari scegliendo come meta il Parco Nazionale di Bwindi, che accoglie il numero più elevato di gorilla di montagna: si tratta di una specie protetta, in quanto ritenuta a rischio di estinzione.

Il Parco Nazionale di Bwindi

Il safari a cui ci si può dedicare all’interno del Parco Nazionale di Bwindi è differente rispetto agli altri: si tratta infatti di entrare nella natura a piedi, il che vuol dire che il percorso non è dei più facili. Si ha a che fare con una vegetazione alquanto densa, con uno spettacolo affascinante fra camaleonti e farfalle cascate. Proseguendo in questo viaggio non si può non citare il Parco Nazionale d’Etosha in Namibia, dove il territorio è baciato del sole; il suolo, invece, è caratterizzato da spaccature particolari, che non si trovano altrove, dovute alla presenza di saline. La leggenda racconta che questo luogo sarebbe nato dalle lacrime di una ragazza che avrebbero lasciato il terreno salato. Dopo le precipitazioni, in questa location è possibile osservare anche i fenicotteri.

Alla scoperta del Parco di Kruger

Un safari nel Parco di Kruger è una proposta quasi obbligata nel caso di un itinerario turistico da vivere in Sudafrica. Questa struttura è stata inaugurata nei primi anni del XX secolo ed è caratterizzata da vari ecosistemi, con serpenti e coccodrilli. Ai piedi dei vulcani dei Monti Virunga c’è, invece, il safari più emozionante per gli amanti dei paesaggi particolari. Gli elefanti sono, infine, i protagonisti di un safari vissuto nel Parco Nazionale del Chobe, che si trova nel Botswana.