Orgoglio italiano oltreoceano
“Credo che la curiosità sia l’unica cosa di cui abbiamo bisogno nella vita, se sei curioso troverai la tua passione e tutto sarà naturale. I risultati che avrai, grandi o piccoli, saranno l’effetto di quanta passione metti nella tua vita quotidiana”.
Sono bastate poche parole a Alex Zanardi per entrare nei cuori degli americani.
Il campione paralimpico è stato ospite del celebre David Letterman Show, vera e propria istituzione della televisione statunitense, dove ha mostrato tutta la sua forza, tenacia e caparbietà.
Durante l’intervista, l’ex pilota ha ricordato il tragico giorno in cui ha conosciuto Terry Trammell, il suo soccorritore, l’uomo che gli ha salvato la vita durante l’incidente nel circuito di Lausitzring nel 2001 in Germania, che gli è costato la perdita delle gambe.
“Sono sicuro che per lui sia stato difficilissimo comportarsi da medico e non pensare che stava salvando un amico. Un anno e mezzo dopo l’incidente sono andato in Canada per guardare una gara di Indycar e sono andato a trovarlo. Lui mi disse: ‘Magari non lo comprendi, ma vederti ridere, scherzare con le persone ed essere lo stesso ragazzo che eri, è qualcosa che riesce a farmi dormire la notte’. E così ho capito cos’ha significato per molte persone quello che era successo”.
Il 48enne bolognese, definito Uomo d’acciaio ha voluto raccontare con grande emozione il momento in cui si è svegliato dal sonno indotto dai medici durante l’operazione: “Ero incosciente per tutto il tempo e quando mi sono svegliato ero così felice di aver avuto l’opportunità di andare avanti con la mia vita”.
Il mese scorso, il campione ha portato a termine la prova del campionato del Mondo di Iron Man Thriathlon sotto le dieci ore: “Stavo spingendo le ruote con le mani, ma in una salita, a causa del sudore, rischiavo costantemente di perdere la presa. Ad un certo punto ho visto una donna che guadandomi con le lacrime agli occhi mi ha urlato che ero d’ispirazione per lei. Avrà pensato che stavo lottando contro tutto e tutti per vincere, ma io ero solo concentrato sul non perdere la presa”.