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Da Aurora Ramazzotti a Giulia De Lellis: l’accettazione di sé passa dalla pelle

Da Aurora Ramazzotti a Giulia De Lellis: l’accettazione di sé passa dalla pelle

Già Giulia De Lellis ci aveva incantati per essersi messa a nudo svariate volte, con le sue imperfezioni: “Come sapete non sono stata bene durante questa Fashion Week e – per via di antibiotico e cortisone – ho una pelle assurda. Voi continuate a dirmi che sono fantastica e che non è vero niente, ma ve l’ho detto tante volte: è merito dei filtri! Non pensate che io abbia una pelle perfetta. Ho avuto una bruttissima acne, la sto curando, sto migliorando, ma adesso vi faccio vedere come sono senza filtri. Non lasciatevi illudere sempre da quello che vedete. Io vivo serena lo stesso perché mi curerò, lo so che ci riuscirò, sarò bravissima”. Aurora Ramazzotti ha seguito a ruota l’esempio De Lellis.

Da Aurora Ramazzotti a Giulia De Lellis: l’accettazione passa dalla pelle

A lei hanno fatto eco una serie di ragazze famose, che hanno rifiutato il peso di dover essere perfette sempre e comunque. Stiamo parlando di Aurora Ramazzotti: “Per postare una foto così, come l’hai scattata, ormai ci vuole coraggio. Soprattutto per chi da sempre fa a botte con la sua insicurezza, il suo peso, i suoi brufoli. Abbiamo dato vita ad una piattaforma dove essere “umani” spicca perché è quasi strano. Siamo tutti belli, famosi, felici e realizzati. Certo, condividere il bello è giusto e lo sarebbe ancor di più se non fosse un mondo un po’ contorto in cui tutti fanno a gara con gli altri. Anche io gioco la mia parte ma cerco sempre di farlo mantenendo quella componente di verità perché altrimenti non sarei fedele a me stessa. E poi non mi piace fingere di essere qualcuno che non sono”.

“Troverò sempre assurdo – continua Aurora Ramazzotti – che qualcuno possa anche lontanamente ispirarsi proprio a me che sono un disastro sia dentro che fuori. Ma allora, visto che ne ho la possibilità, sfrutterò questa stessa piattaforma che sa di perfezione per ricordarci che la perfezione non solo non esiste, ma non è neanche bella. Siamo belli noi, con le nostre cicatrici, e anche se sembra tutto un po’ cliché, a questo punto non c’è cosa a cui credo di più”.

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