x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Veuve Clicquot 2009 a Lavinia Biagiotti

Veuve Clicquot 2009 a Lavinia Biagiotti

L’erede della maison nominata “Grande Dame”
Il premio Veuve Clicquot 2009 è stato assegnato a Lavinia Biagiotti Cigna.
Arrivato alla quinta edizione, questo riconoscimento si propone di premiare le migliori imprenditrici che ricoprono ruoli di primo piano all’interno delle aziende di famiglia, donne che hanno ereditato la responsabilità dell’impresa e hanno saputo trasformarla al meglio, nel rispetto dell’etica e della responsabilità sociale d’impresa.

Per l’edizione 2009, accanto a Lavinia Biagiotti Cigna, hanno concorso donne molto sofisticate e di grande professionalità: Elisa Astori, Amministratore Delegato di Driade, Silvia Damiani, Vicepresidente e Direttore Artistico della Maison Damiani, Lorenza Luti, Responsabile Marketing e Retail di Kartell, Monica Mazzei,  Responsabile Comunicazione e Ricerca di Edra, Patrizia Moroso, Art Director di Moroso, Simonetta Ravizza, Amministratore Delegato e Direttore Creativo di Annabella.

A decretare la vincitrice, la “Grande Dame” italiana che esprime meglio i valori propri di Madame Clicquot e della Maison Veuve Clicquot Ponsardin, una giuria “popolare”, che ha votato tramite il blog di Grazia, e una giuria “tecnica” in cui erano presenti anche il Direttore di Grazia Vera Montanari, il Direttore di Panorama Maurizio Belpietro, Francesca Terragni Brand Director Veuve Clicquot Italia.

Sono molto onorata e orgogliosa di ricevere questo prestigioso riconoscimento e di essere accostata alla mitica Madame Clicquot – dice Lavinia Biagiotti Cigna -. Sono particolaramente grata alla mia famiglia e a mia madre Laura che mi ha dato l’opportunità di ricevere un patrimonio di valori e di sfide da affrontare nel rispetto della tradizione, con entusiami e energie sempre nuove. La saggezza cinese di Lao Tse mi ispira nel lavoro di tutti i giorni: Chi è maestro nell’arte di vivere fa poca distinzione tra il proprio lavoro e il proprio gioco, la propria fatica e il proprio divertimento. Quasi non sa quale sia dei due. Persegue semplicemente il proprio ideale di eccellenza in tutto quello che fa… lasciando agli altri decidere se stia lavorando o giocando. Ai suoi occhi sta sempre facendo entrambi“.