x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Tokyo, andata e ritorno per l’Italia

Tokyo, andata e ritorno per l’Italia

Uno “scambio” di mostre ed esclusività

Il legame Italia-Giappone negli ultimi anni si è fatto sempre più forte e sembra che le due grandi capitali, Roma e Tokyo, abbiano pensato l’una all’altra, dal momento che sono impegnate nei rispettivi Paesi a “mettere in mostra” il meglio della propria cultura.

Ciò che contraddistingue l’Italia nel mondo è senza ombra di dubbio il settore della moda. Terminata  la New York Fashion Week, infatti, il meglio dell’artigianalità nostrana è sbarcato alla Spiral Hall (centro espositivo d’arte e cultura contemporanea di Shibuya, quartiere alla moda di Tokyo), esposto nella mostra fotografica “Hand Made in Italy”.

Si tratta di oltre 40 scatti in formato monumentale che valorizzano il pregio della Pelle Conciata al Vegetale, la tecnica di lavorazione artigianale toscana da cui nascono anche i modelli di alcuni dei brand più chic del fashion system, come Ralph Lauren, Tod’s e Zanotta. La mostra, realizzata da Oliviero Toscani e La Sterpaia, Bottega dell’Arte della Comunicazione e promossa dal Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale, colloca come soggetti privilegiati di questi “ritratti di italianità” proprio le borse, gli arredi e tutte le altre creazioni, oggetti unici dei nostri maestri artigiani.

In contemporanea, ha inaugurato a Roma alla Casa dei Teatri la rassegna “Il Fiore del Meraviglioso”, curata da Yosuke Taki, regista teatrale, artista e scrittore giapponese da oltre 20 anni di casa nel nostro Paese.
L’esposizione – realizzata in collaborazione con l’Istituto Giapponese di Cultura in Roma, l’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma,  Biblioteche di Roma, ETI Ente Teatrale Italiano e Zètema Progetto Cultura e Roma Multiservizi – intende raccontare l’intera storia del teatro giapponese attraverso le immagini antiche, le fotografie, le maschere, i manifesti e alcuni video originali.

Un approfondimento nella cultura e nella storia del Giappone, resa grazie alle testimonianze delle varie epoche, alle riproduzioni di filmati in lingua originale e soprattutto all’utilizzo di una grande quantità di documenti fotografici inediti, messi a disposizione da alcune compagnie teatrali giapponesi.

Ma non è tutto. Per cogliere in nuce il ruolo della cultura giapponese nel sistema-pensiero occidentale – il che avvenne in maniera dirompente alla fine del XIX secolo – segnaliamo la mostra “Monet. Il tempo delle ninfee”, fino al 27 settembre a Palazzo Reale, Milano. Un percorso intenso che attraversa gli ultimi quarant’anni della vita e della pittura del maestro di Giverny, con le  monumentali tele dedicate a questo fiore acquatico,  simbolo della ricerca postimpressionista del pittore e uno dei topoi della cultura nipponica. Accanto alle tele, fotografie all’albumina e stampe di Hiroshige e Hokusai raccontano lo scambio fra il Giappone e la cultura occidentale.

Argomenti