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Sport, lusso, creatività

Sport, lusso, creatività

Intervista a Morten Linde e Jorn Werdelin

Chi ama praticare lo sport ad alti livelli ha bisogno del supporto di strumenti precisi e sicuri che non lascino a desiderare in fatto di design.

Ad andare incontro alle esigenze degli sportivi, gli strumenti e orologi di lusso Linde Werdelin. I mini computer da polso hanno, tra le tante funzioni, anche la capacità di registrare tutte le fasi delle attività svolte fino a  24 ore. I dati si possono poi trasferire al computer e commentare in famiglia o in compagnia di amici.

Lanciati nel 2006 da Morten Linde e Jorn Werdelin, questi segnatempo hanno portato una nuova ventata di creatività e rinnovamento nel mondo dell’orologeria sportiva, riuscendo a combinare perfettamente la qualità e l’artigianalità dell’orologeria svizzera con l’innovativo design danese e la tecnologia più all’avanguardia.

I fondatori del marchio, Morten Linde e Jorn Werdelin, hanno raccontato a Luxgallery il loro progetto.

Com’è nata l’idea di creare un marchio di orologi e strumenti sportivi di lusso?
Morten: Jorn e io siamo amici sin dall’infanzia. Jorn è stato circondato e affascinato dal mondo della  gioielleria e orologeria, essendo nato in una famiglia di orafi e gioiellieri. Il bisnonno era orafo come il nonno e il padre aveva aperto delle boutique a Copenhagen.
Jorn: sin da piccolo mi divertivo ad aiutare mio padre in negozio e così ho cominciato ad ammirare i primi segnatempo, alcuni dei quali ancora oggi sono rimasti delle icone nel settore.
Morten: anch’io ho sempre avuto la passione di poter misurare il tempo con oggetti che, oltre all’ora, dovevano comunicare anche il gusto del bello estetico, della funzionalità. Ho cominciato a collezionare orologi pensando che un giorno ne avrei anche disegnati alcuni. Attività che ho fatto per alcune case di orologeria per poi creare una mia linea. Insieme a Jorn, poiché entrambi amiamo molto anche fare sport, soprattutto lo sci, è nata l’idea di progettare un orologio che fosse nello stesso tempo, bello, elegante, raffinato, da poter indossare in qualsiasi occasione ma che fosse anche utilissimo per le attività sportive.
Jorn e Morten: Proprio così è nata l’idea dei segnatempo da abbinare a The Rock e The Reef. Due strumenti utilissimi, il primo per gli sport da terra e il secondo per fare diving. Praticamente, quando si pratica lo sport, lo si applica sulla cassa con un semplice “click”, quando non serve più, altrettanto semplicemente si toglie e rimane il nostro segnatempo.

Quali sono le caratteristiche che distinguono gli strumenti LW dagli altri?
Jorn e Morten: Gli strumenti LW sono nati con l’idea di essere, prima di tutto, un utile e funzionale strumento per la sicurezza di chi fa sport come lo sci o pratica diving. Hanno un design ricercato e raffinato, sono realizzati con materiali come l’alluminio, in diverse varianti colore, hanno la possibilità di scaricare tutti i dati memorizzati sul proprio pc per essere condivisi con amici e familiari. Sono gli unici che possono essere applicati sulla cassa di un orologio, ma possono, naturalmente, essere acquistati anche singolarmente. The Rock contiene anche, tra i vari dati, la guida per lo sci realizzata di LW, con l’indicazione di hotel, ristoranti, locali di alcune prestigiose località sciistiche o la segnalazione del rischio valanghe e rischio congelamento.

Che cosa apprezzano i vostri clienti dei prodotti LW?
Jorn e Morten: Apprezzano soprattutto la qualità dei materiali utilizzati, sia per gli orologi sia per gli strumenti. Linde Werdelin impiega molto tempo e molti sforzi nel creare prototipi in modo che tutti i più piccoli dettagli siano perfetti e nel fare test affinché sia orologi sia strumenti siano perfettamente funzionanti. Un ulteriore apprezzamento di LW è la semplicità della funzionalità: il design non deve solo essere bello e piacevole per i nostri prodotti ma deve essere soprattutto applicato alla perfetta e facile funzionalità degli oggetti.

Che ruolo gioca l’Italia nel mercato LW ?
Jorn e Morten: Il mercato italiano è molto importante per il futuro sviluppo di Linde Werdelin. Gli italiani sono notoriamente un popolo molto aperto in termini di design e di innovazioni tecniche. Hanno un grande gusto estetico e grande passione per l’orologeria. Aver avuto un feedback positivo dal mercato italiano, è per noi molto importante.

Com’è nata l’idea del vostro blog?
Jorn e Morten: Volevamo un mezzo per poter comunicare con il nostro pubblico in maniera immediata. Attraverso questo strumento possiamo informare i nostri estimatori dei progetti in corso. Crediamo molto nella trasparenza e come azienda siamo convinti che i suggerimenti o i consigli dell’acquirente finale possano essere molto interessanti per la realizzazione del prodotto. THE LAB è comunque anche una finestra sulla vita che include elementi lifesyle, una finestra sull’universo LW dove invitiamo a contattarci e a fornirci commenti.

Quali sono i prossimi confini dell’orologeria di alta gamma?
Jorn e Morten: Come azienda orologiera stiamo cominciando a lavorare sempre più con orologiai indipendenti sui nostri modelli.  Questo ci permette di collaborare con autorevoli maestri sulla specialità tecnica che li contraddistingue e di poterne beneficiare sui nostri orologi. Questo non pone nessun limite ai LW, al contrario ci consente di essere “più manifattura” nei nostri prodotti.

Quali sono le qualità principali che deve avere un designer?
Morten: Credo che un designer di orologi dovrebbe avere sicuramente molta pazienza, avere un occhio allenato a catturare i più piccoli dettagli, avere una mente molto aperta, essere capace di evolversi stando al passo con i tempi. Deve anche sempre pensare che tutto ciò che è bello deve anche essere funzionale. Per l’orologio, per esempio, bisogna ricordarsi che per prima cosa deve comunque indicare l’ora, indipendentemente da come la cassa o il quadrante possano essere elaborati per essere più belli, più innovativi…

Quali sono le vostre altre passioni, oltre agli orologi?
Jorn e Morten: Amiamo lo sci, il buon cibo, viaggiare senza dimenticare l’architettura e il design.

Caterina Varpi