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Nasce il Wider Cockpit

Nasce il Wider Cockpit

Nuova categoria di barche grazie a Tilli AntonelliCoraggio, originalità, leggerezza, divertimento: con questi presupposti nasce Wider, nuovo marchio della nautica nato dall’esperienza di Tilli Antonelli.

“Star fermo non mi è mai piaciuto. Stare a guardare, nemmeno. Anche accontentarsi non è una cosa che mi viene spontanea. Spingere il pensiero un po’ più in là, quello sì. Senza paraocchi né preclusioni. Insomma: spaziare”, dichiara Antonelli.

In questa congiuntura economica la tendenza generalizzata delle aziende è ripercorrere strade già battute per “tenersi al sicuro”. Ma il mercato richiede novità e quello della nautica non fa eccezione. In particolare, il day cruiser, è il ramo che ha maggiormente sofferto dello stallo generalizzato e del rallentamento del processo di crescita. E’ questo il panorama in cui si inserisce la nuova sfida di Wider, che vuole raccogliere le esigenze di un mercato che ha bisogno di cambiamento, inventiva, originalità.

Primo esempio di yacht del cantiere è il Wider 42, che si pone come primo esempio di una nuova categoria, il Wider Cockpit.

Superfici raddoppiate, tecnologia e prestazioni a basso consumo, ambienti trasformabili e nuovi materiali caratterizzano l’imbarcazione che vuole porsi come un parco giochi del mare.

Il day cruiser da 42 piedi dal carattere open è nato dall’idea di Tilli Antonelli ed è caratterizzato nelle linee da Fulvio De Simoni.

Allargandosi grazie a due estensioni laterali dello scafo, Wider raddoppia le superfici calpestabili e aumenta incredibilmente, al tempo stesso, la propria stabilità. Questa invenzione, brevettata da Tilli Antonelli, permette di ricavare 15 mq calpestabili di pozzetto e una larghezza al galleggiamento di 6m, impensabili per una barca di 42 piedi.

Il nuovo marchio incarna il moderno concetto di energy saving, anche per quanto riguarda l’elettronica di bordo, puntando sull’utilizzo di motorizzazioni e forme aerodinamiche tali da garantire grandi risparmi sui consumi e un minore impatto ambientale. I due motori non sono installati con la classica simmetria ma risultano sfalsati in una versione più racing, garantendo così un posizionamento più favorevole al baricentro, con conseguente aumento della stabilità e della facilità d’ispezione.

Un modello performante e leggero, costruito secondo le più moderne tecniche di laminazione sottovuoto (Scrimp System) ibrida di carbonio e resine vinilestere e altri dettagli puramente in carbonio. Il risultato è un prodotto votato all’aerodinamicità che fa della leggerezza un ‘must’, garantendo la massima efficienza e il minimo spreco. Wider 42’ è in grado di attestarsi oltre i 45 nodi di velocità massima con motori da 370 hp ed eliche di superficie Arneson, garantendo un range di oltre 350 miglia a circa 40 nodi di crociera.

Leggerezza che si traduce anche in un nuovo modo di vivere il mare, grazie alla configurazione dello scafo cosiddetto “a scalini” – stepped hull, tipologia di carena tipica delle barche da corsa – che, creando un cuscino d’aria tra la superficie del mare e la carena, permette alla barca di sollevarsi e mantenere un assetto di navigazione altamente dinamico.

L’arredo del pozzetto è all’insegna della trasformabilità.

Particolare attenzione è stata prestata alla scelta dei materiali. Le superfici verticali dell’interno cabina mostrano il laminato con carbonio a vista, mentre le paratie strutturali sono rivestite da un’inedita tessitura di lino dalla finitura lucida.  Per il rivestimento del ponte di coperta è stato scelto Esthec (www.esthec.com), un sofisticato materiale reinventato anche nei colori che propone le caratteristiche positive del teak ed è inoltre ambientalmente sostenibile, è indistruttibile, è anti-macchia, ignifugo, antiscivolo, non produce schegge e non necessita di manutenzione.

Infine, le sedute fisse in vetroresina, pesanti e ingombranti, vengono sostituite da cuscinerie e sedute gonfiabili che, all’occorrenza, potranno essere utilizzate come materassini e sedute galleggianti in acqua, per garantire un totale relax, quasi eliminando il confine tra  barca e mare.