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Milano secondo il Gambero Rosso

La famosa guida ci accompagna nei migliori locali del capoluogo lombardo
Se le attesissime guide nazionali spesso fanno discutere tutti con le loro stelle, cappelli e forchette perché non sempre aggiornate, quelle locali fanno conoscere un territorio in maniera approfondita e con la fine dell’anno Milano attende i verdetti del Gambero Rosso.
Con la seconda edizione della gestione Marco Bolasco la guida assume una personalità più marcata che aiuta chi non vuole andare a cena sempre nei soliti posti.

Più indirizzi, otto itinerari consigliati e tante novità. Accanto ai soliti grandi noti, Carlo Cracco e Aimo Moroni troviamo l’Osteria Grand Hotel o Al Pont de Ferr, La Ratera e la Taverna Calabiana.
Più modaiole ma di qualità l’Acanto del Principe di Savoia e il Giannino.
Per le trattorie i critici del Gambero Rosso segnalano anche la Milanese in via Santa Marta e impossibile non citare Sissi per i dolci squisiti e i brunch estivi, il Trussardi alla Scala Cafè e i 9 negozi come la gelateria Grom, la pasticceria Panarello e le panetterie Princi.

228 ristoranti, trattorie pizzerie etnici wine bar, 102 brunch caffè&bar aperitivi&dopocinema spuntini, 193 enoteche specialità alimentari 96 alberghi per avere sotto mano “l’essenza” di questa città.

Otto itinerari consigliati (Duomo; Molino delle Armi – Porta Romana; Parco Sempione; Castello Sforzesco – Brera – Moscova; Repubblica; Venezia – Porta Vittoria; Navigli; Wagner – Magenta – Papiniano) per vivere in ognuna di queste zone un’esperienza da veri gourmet.

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