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Lusso: un’opportunità per il Made in Italy

Lusso: un’opportunità per il Made in Italy

Al Deluxe Costa Smeralda presentati i risultati dell’Osservatorio del Lusso 2008

Come l’anno scorso il fine settimana del Deluxe Costa Smeralda non è stato soltanto un momento di svago ma anche l’occasione per presentare i risultati della ricerca sullo stato del mercato del lusso a livello mondiale.

Emerge un quadro che vede nel lusso un’opportunità di sviluppo del made in Italy.

La crescita del mercato mondiale, lo sviluppo di alcuni segmenti produttivi e l’affermazione di nuove tendenze sono per l’Osservatorio del Lusso 2008, realizzato in esclusiva per la Marina di Porto Cervo, i tre fattori strategici che nel corso del 2007 hanno consentito alla filiera del lusso italiano di mantenere le posizioni.

Nel corso del 2008 e del 2009 i principali centri di ricerca prevedono il mantenimento della dinamica internazionale: il rallentamento della domanda statunitense dovrebbe essere compensato dall’aumento della richiesta da parte di Paesi come la Cina, la Russia, l’India, il Giappone e il Brasile.

Per il Made in Italy è in atto uno spostamento dei baricentri di attenzione e la vera sfida per le nostre imprese sarà costituita dalla capacità di adeguarsi al cambiamento dei poli di interesse commerciale.

Il trend del mercato e il lusso made in Italy

Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), il commercio mondiale sta crescendo ad un ritmo del 6% all’anno, grazie alla robusta affermazione dei Paesi che fino a qualche anno fa erano considerati in via di sviluppo e che ora giocano anche un ruolo trainante nel nuovo quadro internazionale. Il mercato dei prodotti di lusso (personale e domestico) è cresciuto – secondo l’International Herald Tribune – dai 145 miliardi di euro del 2005 ai 180 miliardi di euro del 2007 ed entro il 2009 supererà i 200 miliardi di giro d’affari.

Tessile, moda, abbigliamento e calzature, arredamento, oggettistica: in questi settori produttivi e di mercato il Made in Italy ha giocato bene le sue carte, tanto che per alcuni segmenti sono cresciute le esportazioni e con esse fatturato e utili. Il lusso si conferma una sfera di eccellenza italiana sia in grado di affermare la qualità della produzione nazionale sia in grado di generare e mantenere occupazione qualificata, anche se questi aspetti non sempre vengono recepiti dall’opinione pubblica italiana.

Ci sono nuove opportunità, nel solco di nuove tendenze di fondo che si stanno affermando e irrobustendo. La crescita economica di alcuni Paesi ha contribuito alla ripresa di alcuni comparti tradizionali e pone nuove sfide in prospettiva. Una tendenza che si dovrà monitorare con particolare attenzione riguarda la tecnologia, che da alcuni anni sposa il lusso producendo articoli di altissima gamma (televisori, telefonini, etc.).

Un’altra riguarda l’etica, tanto che si può cominciare a parlare di “lusso etico”: alcuni produttori di tessile abbigliamento chiedono al mercato materie prime (soprattutto cotone) provenienti da zone di coltivazione dove non viene impiegato lavoro minorile e dove non vengono utilizzati prodotti chimici, fertilizzanti e additivi, in grado di creare problemi all’ambiente.

Un altro trend, che si intreccia alla tradizione del Made in Italy, è lo sforzo di creare, rigenerare o mantenere le competenze artigianali, soprattutto per quelle produzioni che difficilmente possono essere industrializzate. Il livello di affermazione di alcune produzioni (moda, orafa, etc.) dipenderà infatti anche da quanto l’artigianalità riuscirà a far emergere nel corso degli anni.

Per altri comparti invece sarà indispensabile fare ricorso al mercato dei capitali per garantire le possibilità di linee di sviluppo. Si pensi ad esempio alla cantieristica. La domanda internazionale di yacht e superyacht di lusso è in sensibile crescita. Nel nostro Paese non mancano le idee e le competenze. Piuttosto sono carenti le risorse finanziare: le società dei cantieri sono spesso sottocapitalizzate e necessitano di nuovo ossigeno, che potrebbe venire dal circuito bancario ma anche dai Fondi di Private Equity.

In conclusione, secondo i segnali raccolti dal mercato e dai media, l’Osservatorio del Lusso, il Lusso Made in Italy potrebbe costituire un pilastro della crescita economica a cui il Paese è chiamato a guardare con crescente consapevolezza.

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