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Les Masques, il tempo è un’arte

Les Masques, il tempo è un’arte

L’esclusiva collezione di Vacheron Constantin

Il tempo è un’arte. Un’arte che si eleva col tempo”. Da questa deduzione, tanto semplice quanto incontrovertibile, prende vita una delle collaborazioni più straordinarie del mondo dell’alta orologeria, quella tra Vacheron Constantin e il Museo Barbier-Mueller di Ginevra, che accoglie la vasta collezione di arte primitiva di Jean-Paul Barbier-Mueller. Una collaborazione che ha portato la maison orologiera ginevrina a creare la collezione Métiers d’art “Les Masques”, una fusione tra i tesori della raccolta di Jean-Paul Barbier-Mueller e la tradizione dei Métiers d’art, gelosamente conservata, difesa e tramandata da Vacheron Constantin da più di duecento anni. La collezione è stata presentata nel 2007 ed è stata articolata per svilupparsi lungo l’arco di tre anni, fino al 2009; per ogni anno, Vacheron presenta un cofanetto, in edizione limitata di 25 pezzi, contenente quattro orologi, ciascuno con il quadrante caratterizzato da una maschera che si ispira alla tradizione di un continente diverso: Africa, America, Asia, Oceania. Dopo il debutto emozionante del 2007, con le maschere di Congo, Alaska, Cina e Indonesia, nel 2008 i maestri artigiani ginevrini si sono superati, creando il secondo cofanetto con le maschere di Gabon, Messico, Giappone e Papuasia Nuova Guinea.

La maschera del Gabon riproduce la cosiddetta maschera “pibibuze”, tipica della popolazione kwélé, la cui tradizione voleva fosse commissionata a uno scultore alla nascita di un figlio maschio, per accompagnarlo nei riti di passaggio della vita. Nella creazione di Vacheron, il risultato esalta l’arte della cesellatura che, battuta dopo battuta, dà alla maschera l’impressione di una finitura patinata, molto simile all’originale africano.

Per il Messico, l’ispirazione è stata data da quello si ritiene fosse il frammento di un incensiere ceramico, più che una maschera vera e propria: il ritratto di un nobile maya, barbuto e con una perla fissata alla cartilagine del naso. Il team di Vacheron è riuscito a creare la maschera come se fosse di ceramica, grazie all’utilizzo di polveri di pomice opache di diversa granulometria, applicate per sfregamento sulla superficie della maschera stessa, che acquista così un aspetto rugoso quasi più vero dell’originale.

Vera prova d’artista è la maschera del Buddha, che richiama il Giappone. Per realizzarla, ne sono stati dapprima riprodotti i volumi in tre dimensioni e quindi fissati sulla miniatura con un laser. Poi, l’incisore ha valorizzato con estrema maestria ogni dettaglio dell’originale, persino i riccioli della capigliatura, per terminare l’opera con una doratura a fiamma, per esaltare la dolcezza dei tratti del viso, e con l’applicazione a mano delle macchie d’invecchiamento della maschera.

Infine la Papuasia Nuova Guinea, con la maschera “brag”, che unisce tratti antropomorfi e zoomorfi e rappresenta spiriti ancestrali aggressivi, preposti ai riti di iniziazione dei giovani maschi delle tribù dell’area del fiume Sepik. Gli artigiani di Vacheron hanno bulinato a ugnetto l’intero contorno della maschera, dopo aver riprodotto su oro rosso l’aspetto originario del legno dipinto, grazie a un particolare trattamento chimico che ne esalta il colore, patinato a mano.

Ciascun orologio reca sul quadrante una breve poesia di Michel Butor, ispirata alla relativa maschera. E se le maschere sono la sublimazione artistica della maison Vacheron, nella cassa degli orologi batte il cuore automatico del calibro VC 2460 G4 della casa svizzera, che garantisce massima precisione, grazie alle 28800 alternanze/ora, e grande durata, con 40 ore di riserva di carica.

Abbinando tecniche artigianali e moderne tecnologie, i maestri di Vacheron hanno riprodotto con pazienza – quasi cento ore di lavoro per una sola maschera – la sensibilità poetica degli originali, lavorando sulla dolcezza dei contrasti e la delicatezza delle finiture. Con il loro lavoro sapiente, Vacheron Constantin ha agito al meglio per vincere la sfida che la collezione Métiers d’art “Les Masques” aveva lanciato al momento della sua ideazione: “Oltrepassare i limiti del tempo per rendere omaggio all’Uomo”.