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Il “progetto” Antica Fratta compie 30 anni

Il “progetto” Antica Fratta compie 30 anni

In collaborazione con B&G Business & GentlemenNel cuore della Franciacorta tempo di festeggiamenti per la casa vinicola Antica Fratta, che vanta una filosofia innovativa: grande attenzione all’eleganza, alla piacevolezza e all’esclusività per creare “gioielli” di bollicine. Il tempo nel mondo del vino funziona a modo suo. C’è il tempo della vigna, ritmato, implacabile, operoso. C’è il tempo delle scelte, sapiente e rigoroso. C’è quello dell’attesa, della maturazione: un tempo lento lento, strutturato, immobile. C’è quello dell’imbottigliamento, con i suoi schemi; quello della distribuzione, con le sue procedure.

Poi c’è il tempo dei gesti, consapevoli ed esperti, che portano il vino dalla bottiglia al bicchiere: guardare, aprire, versare. Infine c’è quel tempo straordinario e meraviglioso, quello dei colori, dei profumi e dei sapori: attimi liquidi che si trasformano in sensazioni e, qualche volta, in emozioni. E questo fantastico giocattolo del tempo nel mondo del vino segna per un’azienda giovane eppure matura il rintocco dei trent’anni. Festeggia questo traguardo Antica Fratta, casa vinicola in provincia di Brescia, nel territorio magico della Franciacorta. Trenta candeline possono sembrare poche nel panorama enologico italiano, ma qui la prospettiva è completamente diversa, perché tre decenni legati alla produzione delle “bollicine” sono un traguardo importante. “Data la brevissima storia della Franciacorta – spiega Marcello Bruschetti, amministratore di Antica Fratta con delega al marketing strategico – con i suoi trent’anni, Antica Fratta è una delle più “anziane”.

Ci sono certamente aziende vinicole che vantano una storia molto più lunga, ma solamente negli ultimi anni si sono convertite alla produzione di questo tipo di vino. Inoltre, c’è modo e modo di vivere i propri trent’anni, e Antica Fratta lo fa senza adagiarsi troppo sul passato e sui traguardi conquistati, perché l’azienda in questi ultimi anni è in costante evoluzione. Una sorta di “Progetto Antica Fratta”, attraverso cui l’impresa avvia una politica di costante rinnovamento, un processo che ha subito un grande impulso circa sei anni fa. Una linea di confine che divide in due la storia di questa casa vinicola. Nella sua “prima vita”, Antica Fratta era poco più che una realtà commerciale: i vini venivano pensati e realizzati dalla casa madre Berlucchi e le ottocentesche cantine dell’azienda servivano solo per il periodo di presa di spuma e maturazione, senza generare un vero valore aggiunto al vino. Ma sei anni fa è iniziata una nuova vita per Antica Fratta che si è incamminata verso un percorso d’indipendenza operativa attraverso la costruzione di macchinari di pressatura e vinificazione, la ricerca di un enologo, l’impianto di vigneti propri e la selezione di un gruppo di produttori d’uva.

E’ stato il primo grande cambiamento – continua Marcello Bruschetti – anche se mancava ancora un progetto compiuto che mirasse a creare una personalità, uno stile, un’immagine distintiva. Nel 2004 abbiamo iniziato a lavorare anche su questo per ideare un percorso che trasformasse Antica Fratta in un marchio conosciuto e riconoscibile. Come mi piace ripetere, nella realtà tutto questo era già scritto nella storia, nell’eleganza, nell’esclusività della sede e delle cantine di Antica Fratta. Sono quello che vuole fare di Antica Fratta il “gioiello” di Franciacorta”. Ma quali sono gli elementi distintivi della produzione Antica Fratta? Qui si tende a dare particolare importanza all’eleganza, alla piacevolezza, all’esclusività: tutto condito con un pizzico di glamour. Perché queste caratteristiche, in fondo, sono le stesse dell’anima del Franciacorta e sono le stesse del nostro essere italiani. Certo, perché la forza del Made in Italy in azienda conta parecchio.
Non abbiamo nessun interesse – sottolinea Bruschetti – a volerci misurare sul campo dei cugini dello Champagne in tema di acidità e struttura, ma facciamo della piacevolezza, della pulizia, dell’eleganza la nostra bandiera, consapevoli che in questo la Franciacorta non ha rivali. Il tutto condito con una idea del vino e della vita che si confà perfettamente alla nostra natura di esteti e buongustai”.

Insomma, il progetto Antica Fratta ha una sua filosofia ben precisa e che si basa sull’idea del godersi la vita (Enjoy life) e del lusso quotidiano. Una flute di Antica Fratta quale piacevole momento di edonismo, un lusso di assaporare la vita che tutti, magari con frequenza diversa, si possono permettere. “Un’idea – continua Bruschetti – che vogliamo condividere con tutti gli amanti di Antica Fratta, perché il vino è un social network ante-litteram, è condivisione e socializzazione. Così abbiamo cominciato a lavorare assiduamente all’immagine ed alla comunicazione dell’azienda e dei nostri vini, puntando molto in questa direzione. Una cura del packaging e dell’immagine coordinata che non abbia eguali sul panorama spumantistico italiano: questo è diventato subito uno dei punto cardine del nostro ‘progetto’”.

Gli altri punti cardine della casa vinicola sono, invece, più strettamente legati a completare e consolidare una rete commerciale fatta di agenti diretti, uomini scelti soprattutto sulla base della condivisione dell’idea e del progetto. Ma sarà soprattutto un anno di festeggiamenti per onorare al meglio i trent’anni compiuti: “Per questo – anticipa Bruschetti – presentiamo al Vinitaly un’anticipazione del nostro futuro: una prima, piccola tranche (6mila bottiglie) di Essence Rosé, che ci servirà per rendere ancora più semplice e concreta la descrizione della nostra idea”. E, ovviamente, per brindare a questo trentesimo compleanno.

La prima cantina industriale in Franciacorta
Fu Luigi Rossetti, un commerciante di vini di Marone, ad acquistare “La Fratta” nel 1866. Un casale agricolo che si trova nella frazione Fontana di Monticelli Brusati, in Franciacorta. Rossetti sistemò il complesso dando vita a una lussuosa residenza padronale. Un importante intervento riguardò la cantina che venne ampliata scavando nella roccia calcarea gallerie profonde oltre 25 metri. Qui vennero collocate botti con una capacità complessiva di migliaia di ettolitri di vino. Per questo, quella di Antica Fratta, viene considerata la prima cantina “industriale” della Franciacorta. Nel 1978 la residenza è stata acquisita dalla Berlucchi, completamente ristrutturata e riportata all’antico splendore.

La produzione
Antica Fratta ha venduto nel 2008 212mila bottiglie di cui 170mila di Franciacorta (si è registrato un incremento del 22% sulle vendite 2007), per un fatturato totale di 2,75 milioni di euro contro un fatturato 2007 di 2,28 milioni. Da 2 anni l’imbottigliamento si è attestato intorno alle 320mila bottiglie di Franciacorta e 35mila bottiglie di Curtefranca (rosso e bianco). Sempre sul fronte della produzione, l’aspetto export risulta marginale (circa il 7% sul fatturato totale) indirizzato soprattutto a Germania, Polonia e Giappone.

testi di Mauro Milesi

by B&G Business & Gentlemen

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