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Il gentlemen in cravatta

Vero e proprio segno distintivo di eleganza e raffinatezza conquista lo scetto di regina degli accessori da uomo

Una cravatta bene annodata è il primo passo serio nella vita” così diceva Oscar Wilde nel suo L’Importanza di Chiamarsi Ernesto.
Ornamento indispensabile dell’eleganza maschile la cravatta esprime la personalità dei gentlemen contemporanei che la indossano.

Nata inizialmente come semplice fazzoletto che i legionari romani portavano legato intorno al collo per motivi igienici o climatici, con il passare dei secoli ha rafforzato la sua importanza.
Nel 1661 Luigi XIV istituì la carica di “cravattaio” del re incaricando un gentiluomo di aiutare il sovrano ad abbellire ed annodare la cravatta.
Lo stesso anno la duchessa di Lavallière, favorita del re, introdusse l’indumento anche nel mondo della moda femminile sfoggiandola per la prima volta a un ricevimento.

Sarà il XIX secolo a brevettare e definire la più aggraziata delle cravatte maschili. Nel 1925, infatti, il cravattaio americano Jesse Langdorsf  inventò la cravatta attuale allungandola e rendendola più stabile con tre segmenti di tessuto tagliandola di sbieco.

Se nell’iconografia simbolica maschile il nodo rappresenta l’unione, il matrimonio, la fertilità e quindi la vita sono stati contati fino a 85 modi per annodarsi la cravatta.
I principali sono: il Four in hend dall’omonimo Club londinese del XIX secolo, lo Small knott ideale per le cravatte spesse e i colli stretti, l’Half Windsor pensato per le cravatte strette di seta fine e i colli aperti, Windsor dallo charme molto inglese e difficile da realizzare in quanto deve essere simmetrico e non ammette imperfezioni e in fine l’Inglese simbolo di classe e precisione che trae la sua origine al collo dei militari britannici.

Vedi anche: Il dress code del gentlemen
Le scarpe del gentlemen
Le calze secondo i gentlemen

Gemelli da gentlemen

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