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Italian Jewellery Awards 2009, i vincitori

Italian Jewellery Awards 2009, i vincitori

La premiazione a Napoli

Il 28 novembre a Napoli si è tenuta la premiazione degli Italian Jewellery Awards 2009.

La manifestazione premia la creatività e l’innovazione, sottolineando come il design debba costituire la principale leva per traghettare in un’estetica contemporanea quello straordinario patrimonio di conoscenze e tecniche manifatturiere racchiuso nel gioiello made in Italy.

Lo scopo è raccontare le tante piccole e grandi storie di eccellenza della gioielleria italiana. Per questo si è voluto conferire fin da subito uno standing internazionale, grazie alla partnership con Spring Fair International/The Jewellery Show e con gli UK Jewellery Awards, a cui gli IJA sono gemellati e a cui dedicano una categoria di premio.

I vincitori dell’Italian Jewellery Awards 2009

Il miglior giovane designer italiano: Stefano Marchetti
Frequenta l’Istituto Statale d’Arte Pietro Selvatico di Padova, consegue la maturità all’Istituto d’Arte Applicata nella sezione di Arte dei Metalli e dell’Oreficeria e nel 1994, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Vincitore di numerosi concorsi internazionali del settore, il suo lavoro è esposto nei principali musei del mondo.

Il miglior designer professionista italiano: Gabriele De Vecchi
Gabriele DeVecchi nasce a Milano nel 1938 dove risiede e lavora. Ha frequentato il liceo artistico a Brera. Dopo la maturità entra nel laboratorio paterno di argenteria. Impara a incidere i metalli a bulino, smaltare a fuoco su rame, argento e oro, modellare in cera, scolpire il legno e manipolare le materie plastiche. Approfondisce la ricerca nel design e progetta manufatti in argento e altri metalli.

Il miglior giovane designer britannico: Sarah Ho
Sarah Ho, creatrice della gioielleria di lusso SHO Fine Jewellery, è una qualificata orafa e gemmologa. Specializzata nella gioielleria in oro 18 carati e argento, utilizza le migliori pietre preziose e semi-preziose. L’inconfondibile stile di Sarah, dove l’oriente incontra l’occidente, ha attratto un fedele seguito di fashionisti e di celebrità. In due soli anni la SHO ha vinto il premio Tahitian Pearl Trophy, partecipato al prestigioso progetto Swaroski Runway Rocks, debuttato alla London Fashion Week ed è giunta in finale al UK Young Jewellery Designer of the Year Awards.

Il miglior giovane designer campano: Mario Bottiglieri
Designer e creativo napoletano, disegna spazi abitativi ed oggetti che evocano la magia di una delle più antiche città del Mediterraneo. La sua collezione di gioielli-amuleto nasce dal desiderio di legare Napoli all’idea di un portafortuna: l’uovo. Nessuno si era mai soffermato sul fatto che fu Virgilio a donare il primo uovo di una gallina alla città come simbolo di fortuna.

Il più innovativo punto vendita del settore: Pomellato
Nel 2009 Pomellato porta la sua griffe a Monaco e nel più lussuoso e famoso mall di Miami, il Bal Harbour, sul cui giardino tropicale si affacciano le firme internazionali più sofisticate. La nuova boutique si annuncia immediatamente con una vetrina di cristallo incorniciata da fasce in marmo nero del Belgio e velata da un diaframma di shed in legno che lasciano intravedere gli elegantissimi interni, che riprendono i temi cadi allo stile del marchio.

La più innovativa campagna di comunicazione: Bulgari
Fondato a Roma alla fine del XIX secolo, Bulgari è oggi uno dei protagonisti mondiali del mercato del lusso con una rete di vendita di 250 negozi e un portafoglio prodotti che comprende gioielli, orologi, profumi, accessori e due hotel a Milano e a Bali. Quotata alla Borsa di Milano dal 1995, l’azienda è tuttora controllata dalla famiglia Bulgari. Il retail concept declinato dal brand ben rappresenta le caratteristiche di eleganza e ricerca della maison.

Il miglior prodotto realizzato con materiali e tecniche proprie della gioielleria: Loffredo
Dopo un’esperienza ventennale nell’import-export di corallo, François Loffredo negli anni ‘80 si avvicina all’arte dell’incisione, spaziando dal bassorilievo alla statua. Ispirandosi alla millenaria tradizione del presepe napoletano, realizza i primi pastori in corallo vestiti con sete d’epoca, oggetti di antiquariato e gioielli. La Loffredo è internazionalmente conosciuta per l’alta manifattura dei suoi gioielli in corallo e pietre preziose.

La più innovativa azienda orafa italiana: San Lorenzo
Viene fondata a Milano nel 1970 da Ciro Cacchione con l’obiettivo di rinnovare il linguaggio espressivo degli argenti secondo i principi del design. Sulla tradizione antica San Lorenzo innesta una produzione attenta alle esigenze contemporanee, affidano ad architetti e designer di fama internazionale il progetto delle proprie collezioni. Numerosi prodotti San Lorenzo sono presenti in venti musei del mondo; dal Moma di New York al Victoria and Albert Museum di Londra.

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