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Exclusive Pianos, arte nel suono

Exclusive Pianos, arte nel suono

I pianoforti unici e l’arte di Laura De Nadai
Solare, appassionata, curiosa e creativa, Laura De Nadai, fondatrice di Exclusive Pianos, è un’artista che trasforma i pianoforti in vere e proprie opere d’arte, rendendoli preziosi unicum, studiati appositamente per gli ambienti in cui saranno collocati. Cristalli Swarovski e piume di struzzo delineano le forme del piano dedicato a Marilyn, con il suo ritratto dipinto direttamente sullo strumento; preziose decorazioni in stile antico ispirate ai decori veneziani ornano un clavicembalo… Finiture e dettagli pregiati contraddistinguono le sue creazioni. Tra le opere, un quadro materico a carattere marino creato con smalti, vera foglia d’oro e una perla di vetro, la delicatezza degli acquarelli dedicati a Marylin e altro ancora.

Come sono nate la passione per il pianoforte e un’attività così di nicchia?
La passione nasce da giovanissima, sia per l’arte che per il pianoforte. Nel tempo ha prevalso l’arte; inoltre, faccio parte di una famiglia amante dell’arte e della musica.

E la sua formazione artistica?
Mi sono laureata all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove ho subito iniziato a lavorare come restauratrice per la Sovrintendenza dei Beni Artistici dapprima a Padova, in Villa Nazionale Pisani, e poi a Firenze, presso il Museo degli Argenti a Palazzo Pitti. Pur lavorando su opere di grandi maestri, cresceva la voglia di creare qualcosa di mio, accompagnata da una sempre maggiore e intensa passione per la pittura e per l’arte in genere e, dopo aver partecipato a diverse mostre collettive, ho avuto il profondo desiderio di realizzare una mostra “mia”… personale. Tutto iniziò con un libro regalatomi su Marilyn Monroe, la grande diva. Non riuscivo a capire cosa avesse di così speciale. Iniziai a leggere e a conoscere il suo passato e diventò molto presto passione. Decisi così di dedicare proprio a lei la mia prima personale, attraverso una serie di acquerelli e dipinti a olio che la ritraggono, non come star, ma come emblema di una femminilità fragile, splendente e dolorosa, in cui convive il dualismo tra l’essere e l’apparire, l’interiorità e l’esteriorità, quello che gli altri volevano che fosse (M.M.), e lei stessa.

E così nacque il pianoforte per Marilyn…
Come nella vita, così nella mostra si contrappone e coesiste “Omaggio a Marilyn”: un pianoforte che diventa una vera e propria Opera d’Arte; uno strumento che vuole essere un mio omaggio a questa grande donna e attrice, ritratta nel suo affascinate splendore di diva hollywoodiana dove le piume di struzzo evocano lo spettacolo e i cristalli le luci della metropoli che ha fatto di lei una star del cinema: “Le stelle muoiono, ma la loro luce brilla per sempre”.

Come è stata accolta la mostra?
La mostra è stata un evento accolto con un successo enorme e inaspettato, ripreso da riviste patinate e reti televisive. La rassegna è stata ospitata da un albergo di design che mi ha poi commissionato un pianoforte personalizzato per un locale minimalista che stavano inaugurando. Da qui è cominciata la mia attività legata a questi strumenti musicali che diventano delle opere d’arte, venduti a privati, alberghi, yacht e navi da crociera.

Come vengono scelti i pianoforti?
Vengono scelti di volta in volta in base alle esigenze del cliente e il prezzo varia in base al tipo di pianoforte e alla decorazione.

C’è qualche altro progetto di cui va particolarmente fiera?
Ho consegnato alla MSC Crociere un pianoforte trasparente, in plexiglas, con oltre 15mila cristalli Swarovski incastonati a mano, realizzato per la nave Fantasia, varata ufficialmente lo scorso 18 dicembre a Napoli alla presenza di Sofia Loren. Sono anche orgogliosa del quadro creato per la Sala del Consiglio della nuova portaerei della Marina Militare Italiana, la Cavour, che raffigura il veliero Amerigo Vespucci, fiore all’occhiello della Marina Italiana, realizzato in bassorilievo su una base in foglia d’oro. Tutte le mie opere sono frutto di una passione, di qualcosa che porto dentro, e ogni lavoro, per quanto “piccolo” esso sia, non ha meno importanza degli altri perché nasce sempre da un sentimento e porta con sé un significato.

Che materiali usa per le sue creazioni?
Amo sperimentare, provare e cercare materiali nuovi, magari assieme a tecniche tradizionali, per avere risultati sempre migliori e una sempre maggiore capacità di creare opere nuove. Utilizzo spesso il cristallo, con il quale si ottengono dei bellissimi effetti di luce, smalti e polveri e foglia d’oro vero, madreperla e perle di vetro, gesso, colori a olio e acrilici. Impiego un mix di cose e poi, come ogni artista che si rispetti, ho i miei segreti, che nascono spesso dalle sperimentazioni.

Quali sono le sue passioni e da dove trae ispirazione per le sue opere?
L’arte assorbe una larga fascia del mio interesse. Amo la danza, dalla contemporanea alla classica e, naturalmente, la musica. Adoro anche il mare e i viaggi che sono una ricchezza, nonché la mia principale fonte d’ispirazione. Dall’Egitto e dalla Barriera Corallina mi sono ispirata per i quadri a tema marino. Sono rimasta affascinata dall’India, dove ho lavorato come volontaria in un ospedale di malati di lebbra: è stata un’esperienza molto forte che mi ha segnato. Mi ha colpito e ispirato il contatto particolare che queste persone hanno con la propria terra, i colori forti, l’aria calda e soffocante, l’odore di spezie che t’investe, e l’estrema eleganza e la dignità che le donne indiane hanno, pur vivendo in condizioni climatiche e igenico-sanitarie molto precarie, e ancora la povertà estrema e la mancanza d’acqua che colpisce molte zone del Paese. Un Paese molto contradditorio…

C’è un artista o una corrente a cui guarda in modo particolare?
Da tante cose prese separatamente nasce qualcosa: di un artista può colpirmi un particolare, di un altro l’uso del colore. Amo gli Espressionisti e il loro impiego di colori forti, puri, il tratto deciso che trasmette forza, ma nel contempo adoro il Rinascimento con la sua ricerca della perfezione, del bello, della forma perfetta. Ritengo che il “bello” sia soggettivo ma la cosa fondamentale è che un’opera d’arte, per essere tale, deve creare un’emozione. E questo è quello che creo. Emozioni.

http://www.exclusivepianos.com/

Caterina Varpi