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Da Isaia rivive la Cortina anni ’50

Da Isaia rivive la Cortina anni ’50

Autunno-inverno 2010-2011Quella che rivive nei capi di Isaia per la stagione autunno-inverno 2010-2011 è una Cortina mondana, quella degli anni Cinquanta quando fu il palcoscenico delle prime Olimpiadi d’Italia (era il 1956). È la Cortina dei paparazzi, la passerella di vip come Clark Gable, la coppia Taylor-Burton, la Lollobrigida, Sofia Loren e Brigitte Bardot. È la Cortina dei film dai panorami maestosi, delle commedie e dei thriller di ieri come di oggi. Quella dei salotti dei grandi hotel di lusso e delle cime dove recitavano la Cardinale, Alberto Sordi, Totò e Peppino, Mastroianni e Faye Dunaway.

Questo mood rielaborato in chiave contemporanea si ritrova in abiti, giacche e cappotti di nuova generazione, completamente rivisitati in vestibilità e forme. I fit sono molto asciutti, le lunghezze più corte sempre nel rispetto rigoroso nei dettagli dell’alta sartoria napoletana come le impunture ancora più evidenti. Le maglie in cachemire diventano reversibili con giochi di righe e intarsi, i cardigan e i pull, a trecce e fantasie nordiche, sono morbidi quasi impalpabili. Le atmosfere delle Dolomiti e del suo periodo d’oro rivivono anche nei colori. Gli accostamenti sono decisi: i grigi e gli alabastri sono abbinati alle calde tonalità del cammello, il blu al tipico arancio (baffo inglese) molto in voga negli anni Cinquanta e il marrone al verde loden.

Grande ricerca nei tessuti dove il brand napoletano propone l’Aqua Donegal, reinterpretazione dell’intramontabile Donegal, più leggero e idrorepellente; il nuovo 3-D Comfort, un tessuto dall’aspetto tridimensionale ed elasticizzato dal particolare aspetto tridimensionale ottenuto con un filato bouclé; il Delain Selection Super 140’s ottenuto da una particolare selezione di lane merinos dalla mano morbidissima e leggera. Nella gamma dei tessuti top selection, Sciammèria, oltre al noto Double Aquacashmere, Isaia presenta il Weightless 180’s: una versione lussuosa della flanella cardata ottenuta con l’impiego di lane finissime abbinate a particolari tecniche di finissaggio che la rendono impalpabile. Da qui il nome.

Per la camiceria Isaia lancia il tessuto più fine mai realizzato al mondo, ricavato da una selezione del cotone Giza45 coltivato a Est del delta del Nilo. “Ogni stagione – spiega Giovanni Mannucci, amministratore delegato della maison – proponiamo nuovi prodotti. Questa stagione ci siamo focalizzati su una linea sportwear che porta nei momenti più free i canoni estetici di Isaia”. Per i look più sportivi l’azienda sceglie piumini corti in pelle di cervo e in New Aquacashmere, parka molto puliti nella forma e nel taglio nell’inedito tessuto Aquarain (resistente al vento e alla pioggia) o in pelle nabuk con colli in visone e imbottiture ultra light, fino agli spolverini tecnici con interni staccabili in lana melange.

Possiamo parlare di una svolta casual di Isaia?
Diciamo che l’uomo ha una vita sempre più variegata e che Isaia lo segue, con stile, in ogni occasione. Inoltre vogliamo accogliere fra i nostri clienti anche una fascia più giovane. In quest’ottica nei prossimi mesi avremo un’importante acquisizione. Infatti stiamo valutando un marchio americano del lusso-casual dallo spirito giovane.

Come procede lo sviluppo del retail?
Sicuramente l’anno appena iniziato sarà ricco di inaugurazioni. Infatti continua lo sviluppo diretto dei negozi monomarca che oggi sono 5 in tutto il mondo. Entro fine 2010 saremo a New York e in diverse piazze italiane. Con un partner copriremo alcune realtà cinesi mentre, a seguito dell’apertura della filiale giapponese, inaugureremo uno show room a Tokio.

Il vostro mercato di riferimento, quello del lusso, non ha segnato risultati soddisfacenti. Come è andato, economicamente il 2009 di Isaia?
Noi siamo soddisfatti di come abbiamo chiuso la gestione dello scorso anno. Effettivamente, in un momento difficile, abbiamo registrato una leggera crescita che ci ha portato al fatturato di 33milioni di euro il 20% dei quali generato in Italia. Ma il risultato che più ci rende orgogliosi è la crescita annua del 9% sul mercato americano che nell’ultimo trimestre 2009 ha segnato un balzo del +19%. Per il 2010 abbiamo previsto una crescita del fatturato globale di un ulteriore del 12%. Siamo positivi per le risposte che ci arrivano dagli Usa e da altri nuovi mercati.

Alessandra Iannello