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Cartier sempre più manifattura

Cartier sempre più manifattura

Un’importante svolta “meccanica” per uno dei mostri sacri dell’alta orologeria odierna

Marchio orologiero tra i più importanti e potenti del mercato odierno, Cartier, nel corso degli ultimi anni, ha intrapreso con forza e decisione la strada della massima autonomia produttiva, anche nel delicato campo della meccanica di precisione. A dare inizio a questo importante “nuovo” è stata la presentazione, lo scorso anno del nuovo calibro 9452 MC interamente di manifattura, dotato di un dispositivo tourbillon volante a un minuto e del Punzone di Ginevra. Montato su di una cassa Ballon Bleu, è riuscito a dare un forte scossone all’intero settore, proponendosi come un nuovo e inaspettato antagonista nel ristretto novero dei complicati-blasonati di manifattura. Non appagata dal già positivo risultato, Cartier è tornata quest’anno pesantemente alla carica, ampliando l’offerta dei modelli che fanno della meccanica di precisione il loro motivo di massimo interesse. Due le nuove proposte, una su cassa Tank e una Santos.

Il primo è il Tank Américaine Tourbillon Volante,  cassa in oro rosa di forma rettangolare da 35,8 x 52 mm, con la tipica corona poligonale ornata con uno zaffiro sfaccettato. Particolarmente bello il suo quadrante, realizzato su più livelli e dominato dal movimento del tourbillon nella parte centrale in basso. Al suo interno, naturalmente,  il già citato calibro 9452 MC.

Il secondo è il Santos 100 Squelette,  modello assolutamente singolare, dove il movimento stesso, rispettando una storica tradizione svizzera, si trasforma in quadrante ed elemento decorativo preponderante. Questa volta però con un importante segno di distinzione: i ponti superiori sono stati trasformati negli indici stessi dell’orologio, trovando così una perfetta fusione tra meccanica, funzione e design. Il risultato è un orologio unico, assolutamente originale, perfettamente godibile nella vita di tutti i giorni, ma anche in grado di soddisfare le richieste e le esigenze del più smaliziato conoscitore della meccanica orologiera.

Un nuovo, importante traguardo raggiunto da Cartier, che testimonia la sua vitalità e rende l’agone dell’alta orologeria sempre più interessante e ricco di idee.

Paolo Gobbi