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Bellezza e perfezione: intervista a Nicolò Scuderi

Bellezza e perfezione: intervista a Nicolò Scuderi

Il chirurgo commenta il successo del botulino e parla del rapporto medico-paziente

L’intervento del Prof. Nicolò Scuderi al XXVIII congresso Sime ha reso noti i dati del successo dell’uso della tossina botulinica e della scelta da parte dei pazienti del farmaco autorizzato. 
Chirurgo plastico, Direttore della Cattedra di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica all’Università La Sapienza di Roma è autore del libro “Un elogio all’imperfezione”.

Luxgallery gli ha chiesto di parlare del trattamento, che risulta essere sempre più diffuso, e del rapporto con i pazienti.  
I risultati del congresso Sime sono positivi: oltre alla sicurezza del trattamento e al fatto che non è invasivo ci sono altri fattori che portano alla scelta del botulino?
I pazienti guardano soprattutto al fatto che il trattamento porta a un risultato molto naturale, non artificiale e ha un indice di soddisfazione molto alto, che si aggira intorno al 95-98%. I pazienti sono soddisfatti e spesso vogliono ripetere il trattamento.

Qual è la durata? È un trattamento sempre più accessibile a tutti?
Il trattamento si effettua da un minimo di due a un massimo di tre volte l’anno, mentre il costo varia, dai 400 ai 600 euro, in media.

Questi risultati si inseriscono comunque in una tendenza che vede la crescita di pratiche poco invasive: è una tendenza sia per gli uomini che perle donne? Gli uomini sono più esigenti e consapevoli?
L’uomo di solito ha più fretta, la donna è più attenta e conosce meglio i problemi. L’uomo preferisce l’intervento chirurgico. A far eccezione è proprio il botulino: anche l’uomo si sottopone volentieri al trattamento.

In che cosa è specializzato oltre che in questo tipo di trattamento?
Sono un chirurgo più che un medico estetico. Eseguo soprattutto plastica facciale e mammaria.

Per quale ragione l’età dei pazienti si abbassa sempre di più?
Per una società molto attenta agli aspetti estetici e alla comunicazione. Inoltre i trattamenti sono molto propagandati, mentre una volta non si conoscevano. Poi sono alla portata di tutti.

Per quanto riguarda il confronto con i pazienti, è importante instaurare un rapporto di fiducia reciproca. Le è mai capitato di rifiutare un intervento o un trattamento per un qualche motivo? 
Ho scritto un libro sull’argomento. Non bisogna forzare il paziente e sapere dire di no. Bisogna che il paziente sia cosciente che no si va dal chirurgo come dal parrucchiere. Si deve instaurare un confronto con un professionista, un rapporto a 360 gradi.

Consigli per non avere risultati poco apprezzabili?
Rivolgersi a professionisti seri, basta guardare il sito della Società Italiana di Chirurgia Plastica. Soprattutto si deve essere coscienti di non dover chiedere miracoli.

Qual è la sua idea del lusso?
E qualcosa che ormai è alla portata di tutti, ma che non è indispensabile per sopravvivere, di superfluo ma che permette di stare meglio. È un qualcosa di consentito a tutti nella logica di dare o prendersi una soddisfazione.

Caterina Varpi