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E il sottomarino non è più un sogno

E il sottomarino non è più un sogno

Aquarius è il mezzo da diporto a tre posti futuribile e terzo veicolo più costoso al mondo

Un pilota e due passeggeri che viaggiano sotto il livello del mare in un piccolo veicolo giallo. Non è un sogno di un bambino con tanta fantasia, ma bensì un sottomarino vero e proprio lungo 5 metri per 2,5 m di larghezza e 2.3 m di altezza.
Capace di una velocità da 1 a 7 nodi e alimentato da batterie al litio, Aquarius, è l’evoluzione del biposto Gemini. Monitorato e controllato dalla tecnologia Mitsubushi, il veicolo marino porterà pochi fortunati da 50 a 100 metri di profondità.

Progettato dalla britannica Subeo, il mezzo ha caratteristiche tali che lo rendono utile per molteplici impieghi in ambiti anche scientifici, come per le agenzie ambientaliste per tenere sotto controllo l’ecosistema marino, o come piattaforma di ripresa sottomarina, per il controllo delle tubazioni in acque poco profonde, ma non solo: infatti, ben lontano da un U-Boot armato di grossi calibri, Aquarius, diviene un pratico tender per far divertire chi può imbarcarlo sul proprio yacht.

Nonostante le dimensioni compatte il mini-sommergibile della Subeo ha lo stesso equipaggiamento dei grandi sommergibili, come le casse di emersione, regolatori d’assetto, batterie al piombo, impianto di climatizzazione, deumidificatore, propulsori di prua e poppa, timone con sistema di controllo automatico disinseribile. Il PLC (Programmable Logic Controller) collegato con un modem è indispensabile sia nella fase di training che nelle missioni individuali. Infatti, dedicato al monitoraggio della strumentazione per l’emergenza si occupa della gestione dei sensori e dei monitor. Il sottomarino dispone, in condizioni di normalità, di un’autonomia di 3 ore che in caso di emergenza diventano 72, tempo massimo in cui l’anidride carbonica può essere rimossa dall’abitacolo.

La strumentazione standard e di controllo, i nuovi optional per la comunicazione e la sicurezza, e tutti i supporti a disposizione dell’equipaggio per definire gli elementi necessari ai parametri operativi, hanno tutti una nuova veste. Infatti, i vecchi sistemi di controllo, troppo complessi per un impiego non professionale e decisamente complicati in fase di pilotaggio, sono stati sostituiti da nuovi sistemi automatici che regalano un sogno per pochi e per questo ancora più affascinante.

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