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Salone Nautico di Genova 2011, i numeri della nautica

Verso l’internazionalizzazione

Al Salone Nautico di Genova 2011 sono stati presentati i dati di “I numeri della nautica”, un’analisi puntuale dell’andamento del settore fotografato dall’Ufficio Studi Ucina, in collaborazione con il Dipartimento di Economia e Metodi Quantitativi della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Genova, e da Banca Monte dei Paschi di Siena.

Gli studi presentati sono stati effettuati con focus differenti: la nautica da diporto nella ricerca Ucina e il segmento navi e le imbarcazioni per BMPS. Più in particolare “La Nautica in Cifre, analisi del mercato per l’anno 2010”, ha evidenziato i principali risultati conseguiti dal comparto nautico, tra i quali il livello di fatturato e le quote di produzione (export e mercato domestico) e di occupazione, mentre il rapporto elaborato dall’Area Research di BMps ha inquadrato invece in maniera specifica cinque distretti, analizzandone il contributo sull’export e sulla produzione globale, nonché i principali indicatori di performance.

Da entrambe le ricerche si evince come l’export rappresenti la forza trainante degli ambiti analizzati rispetto ad un mercato domestico che soffre di una notevole carenza di domanda.

Più in particolare, secondo i dati de “La Nautica in cifre”, l’export ha rappresentato nel 2010 il 67% della produzione globale, per un valore di 1,61 miliardi in termini di produzione nazionale rispetto agli 1,16 miliardi destinati al mercato italiano. Nella ricerca BMPS, per i distretti analizzati (Fano, Viareggio, Venezia, La Spezia e il polo Trieste/Gorizia) si registrano cifre analoghe in virtù di una propensione all’export che, nel periodo di osservazione (2005 – 2010), è andata progressivamente crescendo.

Il Presidente di Ucina, Anton Francesco Albertoni, ha analizzato l’excursus del comparto nautico negli ultimi dieci anni, sottolineando come la forte crescita avvenuta tra il 2003 e il 2008 abbia creato disequilibri sia finanziari che di bilancio. “La crisi, tuttavia, ha insegnato molto alle imprese del settore – ha dichiarato Albertoni – e queste hanno saputo reagire continuando a destinare risorse alla crescita, tanto che le prime analisi relative al 2011 indicano che la discesa si è fermata e che il percorso avviato è quello giusto”.

La produzione destinata alle vendite in Italia ha subito una significativa contrazione, passando dai 2,65 miliardi del 2008 – anno in cui essa superava quella rivolta ai mercati esteri che registravano un peso di 2,33 miliardi – agli 1,16 miliardi del 2010. Lo studio condotto dall’Associazione rileva, dunque, una sostanziale inversione delle quote di mercato tra Italia ed estero e testimonia che le aziende italiane hanno intrapreso la strada dell’internazionalizzazione. Tale tendenza è ancor più accentuata se si prende ad analisi il solo settore della cantieristica, dove la produzione nazionale rivolta all’estero nel 2010 è stata di 1,26 miliardi rispetto a 0,62 miliardi relativi all’Italia.

In controtendenza il segmento relativo ai superyacht e un segno positivo per i settori degli accessori e dei motori.

In termini globali, nel 2010 la nautica da diporto ha registrato un fatturato complessivo di 3,36 miliardi di euro, ripartito nei segmenti della cantieristica (circa 2 miliardi), del refitting (0,17 miliardi), degli accessori (0,88 miliardi) e dei motori (0,30 miliardi).