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Premio Strega Giovani 2014, vince Catozzella

Con il libro “Non dirmi che hai paura”
È Giuseppe Catozzella il vincitore della prima edizione del Premio Strega Giovani, un’iniziativa promossa dalla Fondazione Bellonci e da Strega Alberti Benevento in collaborazione con Unindustria e con il sostegno di Eni.

L’autore più votato dalla giuria composta da 400 ragazzi (come gli Amici della domenica), provenienti da oltre 40 scuole secondarie superiori distribuite in Italia e all’estero (Berlino, Bucarest, Parigi), è stato proclamato ieri pomeriggio a Palazzo Montecitorio alla presenza della Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini.

Giuseppe Catozzella, candidato al Premio Strega 2014 con “Non dirmi che hai paura” (Feltrinelli), è stato scelto da ragazzi e ragazze di età compresa tra i 16 e i 18 anni raccolti in gruppi di lettura di dieci per scuola. I ragazzi hanno letto le dodici opere concorrenti al LXVIII Premio Strega e votato telematicamente. Al vincitore sarà consegnato un assegno di 3mila euro nel corso della serata conclusiva del Premio Strega che si terrà giovedì 3 luglio a Villa Giulia.

Ecco come la studentessa Vivian Vallet del Liceo Scientifico Statale Gramsci di Ivrea motiva il suo voto al romanzo di Catozzella: “è un libro che non solo merita di essere letto ma che dovrebbe entrare nel patrimonio di tutti, specialmente di quelle persone che considerano l’immigrazione un problema da affrontare con il ferro e con il fuoco”.

Chiudiamo con qualche riga tratta dalla quarta di copertina del volume vincitore del Premio Strega Giovani 2014: “Samia è una ragazzina di Mogadishu. Ha la corsa nel sangue. Divide i suoi sogni con Ali, che è amico del cuore, confidente, e primo allenatore appassionato. Mentre intorno la Somalia è sempre più preda dell’irrigidimento politico e religioso, mentre le armi parlano sempre più forte la lingua della sopraffazione, Samia guarda lontano, e avverte nelle sue gambe magre e velocissime un destino di riscatto per il paese martoriato e per le donne somale. Gli allenamenti notturni nello stadio deserto e le prime affermazioni la candidano alle Olimpiadi di Pechino dove non vince ma si fa notare. Il suo vero appuntamento sarà quello di Londra. Ma tutto diventa difficile. Corre chiusa dentro il burka, il padre viene ammazzato al mercato di Bankara, la sorella decide di fuggire in Europa, Ali entra nel gruppo dei terroristi. È tempo di andarsene. Allenarsi ad Addis Abeba e farsi candidare per Londra. Purtroppo il comitato olimpico di Mogadishu non fa arrivare i documenti necessari e Samia si riscopre clandestina. Sola, decide per il viaggio, il terribile viaggio dei migranti dall’Etiopia al Sudan, e attraverso il Sahara verso la Libia per poi arrivare via mare in Italia. Sono mesi di umiliazioni, di vessazioni, di pura devastante corporeità. Quando sale sulla barca per Lampedusa, Samia è il sogno di se stessa, e l’acqua azzurra della libertà la inghiotte per sempre”.