L’Italia ha battuto la Francia nel paese che più sta vivendo un momento di cambiamenti sociali favorevoli ai marchi del lusso
Abbiamo parlato nelle scorse settimane della continua crescita del settore lusso del mercato cinese.
Dal Giappone arrivano altri risultati confortanti per il Made in Italy e non solo.
Il mercato del Sol Levante, infatti, da solo rappresenta tra il 20 e il 40% della domanda di abbigliamento, gioielli, pelletteria e orologi di alta gamma, un mercato che a livello globale vale circa 140 miliardi di euro.
Il Sole 24 ore ha riportato i risultati estratti dall’ultimo report di Yasuhiro Yamaguchi, capo degli analisti del lusso della banca svizzera Ubs il quale valutando il mercato italiano e quello francese come i due di riferimento li ha messi a confronto. “ In maggio le importazioni di beni di lusso Made in Italy hanno «stracciato» (il termine tecnico è «outperformed») quelli Made in France. Il risultato migliore (+38%) è quello dell’abbigliamento maschile, grazie a brand come Prada, Armani e Dolce&Gabbana, ma non è andata male neppure a quello femminile (+17%). Mentre i francesi hanno perso sia nel settore uomo (-14%) sia in quello delle borse (-16%)”.
Yamaguchi, attualmente uno degli analisti più influenti del settore, ha dichiarato anche che a fermare la crescita dell’Italia in questo fiorente mercato potrebbe essere l’Italia stessa a causa della mancanza di un elevato numero di player globali.
Così per il futuro l’analista di Ubs consiglia a tutti, italiani e francesi, di puntare sui marchi storici: «I consumatori giapponesi più giovani sono molto fashion oriented e i loro gusti cambiano da una stagione con l’altra. Ma gli over 50 cercano la storia, la tradizione e l’altissima qualità. E per questo non badano a spese, il che spiega il grande successo in Giappone di Bottega Veneta, un brand in grado di competere con Hermés».
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