Per Hurun, Est batte Ovest
Chissà se Forbes sarà d’accordo con la classifica dei miliardari del mondo pubblicata dalla cinese Hurun.
Secondo lo studio della società con sede a Shanghai, per la prima volta nella storia, ci sono più miliardari in Asia che in Nord America o in Europa.
I dati contraddicono la graduatoria analoga compilata dal magazine statunitense, secondo cui il numero di miliardari nord americani è 450, degli asiatici 315 e degli europei 310.
Di diverso parere la compagnia made in China che nella “Hurun Global Rich List 2012” inserisce 608 miliardari in Asia, 440 in Usa, Canada e Messico e 326 in Europa.
I paperoni dell’Est, quindi sono due volte tanti nella lista preparata dal gruppo Hurun rispetto a quella di Forbes, molto probabilmente per minore conoscenza dei patrimoni asiatici della rivista a stelle e strisce.
All’interno dell’Asia, il Paese con il maggior numero di miliardari è la Cina, con 317, quasi quanto il Vecchio Continente.
La città con il maggior numero di miliardari è Mosca, dove ne vivono ben 76. Seguono nell’ordine New York con 70, Hong Kong con 54 e Pechino con 41.
Per quanto riguarda la top ten dei super ricchi, però, ecco comparire solo un asiatico: gli altri sono cinque americani, tre europei e un messicano.
Al primo posto Carlos Slim, re delle comunicazioni e dei media con una fortuna di 66 miliardi di dollari, seguito dal finanziere Warren Buffett e dallo spagnolo Amancio Ortega fondatore di Zara.
Quarto posto per Bill Gates, quinto per il francese Bernard Arnault, patron del colosso del lusso LVMH; e poi, l’americano Larry Ellison, il cinese Li Ka-Shing Kong della Hutchinson, gli americani Charles e David Koch, e la francese Liliane Bettencourt di L’Oréal, unica donna nelle prime dieci posizioni.
Il primo degli italiani sarebbe (perchè i cinesi di Hurun l’hanno inserito come monegasco) Michele Ferrero che con i suoi 20 miliardi si piazza al 29esimo posto.
Poi Leonardo Del Vecchio di Luxottica (90esimo), Miuccia Prada (128esima), Giorgio Armani (146esimo), Silvio Berlusconi (220esimo) e i Benetton (589esimi).