L’architetto brasiliano si spegne a 104 anni
Si è spento ieri a Rio de Janeiro, a 1156 chilmometri dalla “sua” Brasilia, l’archistar brasiliano Oscar Niemeyer.
I suoi 104 anni di vita sono difficili da riassumere in poche righe, ma lo possiamo fare ricordando i due lavori più ambiziosi della sua carriera.
In primis bisogna citare i progetti realizzati per la capitale del Brasile, Brasilia appunto, inaugurata nel 1960. Tra gli edifici più famosi vi segnaliamo Palazzo dell’Alvorada e quello del Planalto, sedi del Presidente della Repubblica, le cupole del Congresso Nazionale, il Palazzo di Itamaraty e la Cattedrale, considerata il suo capolavoro.
Per il secondo successo messo in bacheca dobbiamo spostarci a New York dove Niemeyer ha apposto la firma al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, alto 154 metri e inaugurato il 9 gennaio 1951, grazie anche alla donazione di 8,5 milioni di dollari devoluta dall’imprenditore statunintese John D. Rockefeller Jr.
Una curiosità “nostrana”: l’architetto ha firmato la sede della Mondadori a Segrate e l’Auditorium di Ravello.
Oscar Niemeyer ha sintetizzato nel modernismo le suggestioni “tropicali” del Brasile, contribuendo a renderlo uno dei Paesi emergenti più in vista, anche per il mercato del lusso.