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Vita nuova per VictorVictoria

Vita nuova per VictorVictoria

Sergio Tegon, presidente di Cà da Mosto

Riparte dall’ufficio stile la rinascita del marchio VictorVictoria. Dopo l’acquisizione del brand da parte di Cà da Mosto (azienda proprietaria anche del marchio Seventy), a partire dalla collezione autunno-inverno 2010-2011 è arrivata a coprire il ruolo di direttore creativo la designer Marjolijn Van den Heuvel, che in passato aveva collaborato con Maison Martin Margiela e Yves Saint Laurent Rive Gauche Homme. “Questa collezione autunno-inverno – spiega Sergio Tegon, presidente di Cà da Mosto – è, per VictorVictoria, la prima vera proposta strutturata. Il target price è più alto del 15% rispetto alla nostra linea storica Seventy“.

La cliente tipo di VictorVictoria è una donna attenta e raffinata che, nonostante sia impegnata in mille attività non rinuncia alla propria femminilità. Questo si traduce in capi dalle linee pulite e dai volumi destrutturati che combinano fra loro materiali diversi come il cachemire, la seta, la lana merinos, declinati in tessuti jersey, crepe de chine e garze double face.

Come avete strutturato il business plan del marchio?
Il nostro piano di sviluppo prevede che nelle prossime tre stagioni VictorVictoria sia presente in almeno 100 punti vendita, di cui una trentina esteri. Per promuovere al meglio questa linea abbiamo creato una rete vendita nuova, che si muove su una serie di boutique diverse da quelle di Seventy.

A proposito, ci sono novità per Seventy?
Effettivamente anche la linea ammiraglia del Gruppo (che ha chiuso il 2009 a quota 50 milioni di euro e che nel primo periodo dell’anno ha già segnato un incremento del 6% di fatturato, ndr) ha in serbo diverse novità. La più sostanziosa è che, con l’autunno-inverno 2011-2012, vedrà la luce una linea junior declinata nella femminuccia e nel maschietto.

Oltre che sul fronte prodotto, ci sono notizie anche per quanto riguarda la distribuzione?
Sempre per Seventy si sta mettendo a punto una strategia di franchising. Oggi abbiamo quattro monomarca. Quello di Milano è diretto mentre i restanti tre (Piacenza, Genova e Bologna, ndr) sono in franchising. Poiché la gestione dei punti vendita non fa parte del know how aziendale abbiamo pensato di mettere a punto un progetto di franchising che sarà proposto in tutto il mondo.

Ci fa un bilancio dell’andamento di Seventy dopo i primi sei mesi di quest’anno?
Oggi la linea donna di Seventy rappresenta il 62% del turnover totale e sta trainando la crescita con un incremento del 10% delle vendite rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Anche per l’uomo stiamo registrando un incremento di giro d’affari, più contenuto, che si assesta intorno al 4%.

Alessandra Iannello