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Un tuffo nell’antico Giappone

Un tuffo nell’antico Giappone

Sulla passerella della Curiel“Tempo fa andai al Metropolitan e, durante un giro nella libreria, sfogliai un libro dedicato all’arte giapponese, ne rimasi affascinata e mi riportò alla mente una mostra che si era tenuta a Palazzo Reale a Milano”, così Raffaella Curiel, dama della moda quando le si chiede da dove viene l’ispirazione per la collezione che ha appena sfilato sulle passerelle dell’alta moda romana.

“Le arti figurative giapponesi, i loro diversi volumi, la grazia degli equilibri dei kimono – continua la designer mi hanno letteralmente rapita. Sono stata fortemente affascinata dalla grazia delle dame aristocratiche dipinte da Hosoda Eishi e da Utamaro Kitagawa, dai costumi del periodo Edo, dalla creatività nel mescolare i tessuti e anche “l’incedere meditativo” che si può notare “nell’incedere eretti” che non solo determina la posizione della donna, ma ne valorizza la veste di cui viene messo in rilievo il colore interno e la pittura delle stoffe”.

Infatti i tessuti sono decorati con disegni multicolori in cui si intrecciano in maniera mirabile alberi in fiore, esili canneti, straordinarie composizioni di nubi, rocce che affondano nel mare, vulcani stampati su morbide lane, sul cachemire. Anche le costruzioni dei tessuti è importante e va dai double face per il giorno fino ai broccati, ai velluti e alle mousselines per la sera. Anche le forme ricordano quelle dell’antico Giappone così le spalle sono morbide e arrotondate mentre il collo è abbracciato da bordi doppi e tripli eseguiti in materiali diversi o in visone o ancora in zibellino sia al naturale sia tinto. Il punto vita è sottolineato spesso da Obi guarnite da Obi-Dome (piccoli gioielli che chiudono la cintura rigida). Grande attenzione è stata posta negli accessori curati da Gigliola Curiel (figlia di Raffaella) e spaziano dagli stivali e le scarpe dipinte a mano fino a quelle patchwork. Una nota a parte meritano i gioielli di Bijoux di Simonetta. L’atelier milanese ha adornato le mise della maison Curiel con bijoux maxi chiaramente ispirati alle antiche lacche giapponesi. Il quadro di chiusura ha riservato una sorpresa. Infatti, con l’abito nuziale in pizzo macramé, ha sfilato Barbara La Muraglia, 46 anni, sottotenente del corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa che l’hanno accompagnata in passerella indossando la divisa. Alta, occhi verdi, portamento regale era assurta agli onori della cronaca perché il premier Silvio Berlusconi l’aveva notata in occasione della parata del 2 giugno, quando aveva fatto da testimonial per il corpo delle crocerossine.

“Sono d’accordo con Berlusconi – ha commenta la Curiel nel backstage della sfilata – sorella Barbara è una gran bellezza. Le crocerossine sono qui in rappresentanza del Ministero della Difesa. Siccome viviamo nel bello, nell’estetica e nel lusso, dobbiamo essere anche sensibili verso tutti quelli che muoiono nei luoghi in cui imperversano guerre o calamità, da Nassiriya ad Haiti. Loro, le crocerossine, hanno un ruolo importante, sono molto brave e coraggiose. Visto che hanno poi questa bellissima testimonial, ho voluto omaggiarle”.

Alessandra Iannello