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Un inverno di arte

Un inverno di arte

Ponti e vacanze al museo

Se per il ponte dell’8 dicembre 2009 o per le vacanze di Natale avete intenzione di rimanere in città o visitare un centro diverso dal vostro non fatevi sfuggire le mostre inaugurate negli ultimi giorni in Italia, che indagano ogni aspetto dell’arte e della cultura, e che si affiancano a quelle già avviate da qualche tempo.

Partiamo da Roma.

Al Museo di Roma in Trastevere fino al 14 febbraio è di scena “Marianne Werefkin. L’amazzone dell’avanguardia”, con quasi cento opere che raccontano la grande artista russa. Si tratta di una delle voci più interessanti del panorama europeo di inizio Novecento ma è rimasta quasi sconosciuta al pubblico italiano. La sua opera è stata fondamentale, a livello sia teorico che pittorico, per la nascita nel 1909 della “Neue Künstlervereinigung München” (Nuova Associazione degli artisti di Monaco) e di conseguenza del “Blaue Reiter” (Cavaliere Azzurro), ponendo così le basi per la nascita della moderna arte astratta. Un’arte che doveva esprimere soprattutto le emozioni interiori, non la “verità della vita” ma la “vita vera”.

Balla è protagonista al Museo dell’Ara Pacis fino al 31 gennaio con l’opera “Genio Futurista”, non esposta da più di trent’anni. Il monumentale lavoro (olio su tela d’arazzo, cm. 279×381, il più grande mai realizzato da Balla) è la rappresentazione precisa e riassuntiva di un processo geniale che porta l’artista alla coscienza dei rapporti dinamici dell’universo, a rappresentarli come forme e colori puri, avanguardia non solo di forme, ma anche e soprattutto di intuizioni intellettuali.

Per chi ama l’arte contemporanea, il 5 dicembre Wunderkammern inaugura la mostra “Titled/Untitled”, che si propone di indagare la natura conscia o inconscia dell’opera d’arte attraverso la presenza o l’assenza del suo titolo. In rassegna opere di artisti che hanno operato dagli anni Sessanta ad oggi.

Chi è alla ricerca di una mostra con un’impostazione un po’ diversa dal solito, può visitare all’Istituto Nazionale per la Grafica – Palazzo Poli fino al 13 febbraio “Architettura Incisa”, sull’incisione di soggetto architettonico i cui esempi sono frutto di un progetto curato da Sandra Suatoni e svolto in collaborazione con le Facoltà di Architettura “Valle Giulia” e “Roma Tre”. Il disegno di architettura tradotto nelle acqueforti attualizza una pratica di grande fortuna tra Sette e Ottocento, ove gli antichi obiettivi di riproducibilità e compiutezza descrittiva vengono sostituiti dalle istanze comunicative ed espressive del contesto culturale odierno.

Diverse le iniziative anche a Milano.

Gli amanti dell’arte giapponese non possono perdere al PAC Padiglione d’Arte Contemporanea fino al 14 febbraio la mostra “Yayoi Kusama. I want to live forever”, evento unico, in esclusiva assoluta per l’Italia, dedicato alla protagonista indiscussa dell’arte contemporanea del sol levante. Oltre a dipinti figurativi e astratti di recente realizzazione, sculture di grandi dimensioni e installazioni create nell’ultimo decennio, sarà esposta una selezione di disegni formativi risalenti agli anni ’50 e ’60.

Dal 7 dicembre all’8 marzo a Palazzo RealeMeraviglie dal Giappone”, con paraventi, rotoli dipinti su carta e seta, preziose lacche e ceramiche, che raccontano la storia del paese, in particolare i tre secoli che segnarono il passaggio dall’età medievale a quella moderna dell’Arcipelago.

Sede speciale per un evento straordinario: il grattacielo Pirelli sede della Regione Lombardia ospita una serie di esposizioni per scoprire e valorizzare l’immenso patrimonio artistico lombardo.
Prima mostra a prendere il via, visitabile fino al 28 febbraio, “Dipinti lombardi dal Rinascimento al Barocco“, con ventidue opere realizzate tra il Cinquecento e il Settecento, da autori quali Giovanni Cariani, Moretto da Brescia, Romanino, Giovanni Battista Moroni, Camillo Procaccini, Fra’ Galgario ed altri, appartenenti al patrimonio delle Istituzioni Ospedaliere Lombarde.
Ciascuno di questi capolavori è affiancato da schermi al plasma che sostituiscono le tradizionali didascalie. Attraverso di esse è possibile un’interazione col dipinto e un approfondimento storico-scientifico dello stesso, per venire a conoscenza del percorso creativo dell’artista, e ammirare i dettagli dell’opera. Dal 2 all’8 dicembre, dalle 18.00 a mezzanotte, la facciata dell’edificio si illumina con i colori dei capolavori dell’arte lombarda, con l’ausilio di tecnologiche proiezioni a tutta altezza, diventando un imponente schermo sul quale scorre una serie di 30 proiezioni delle opere di maggior valore storico artistico presenti in mostra, con zoom su alcuni dei loro dettagli particolarmente significativi, mostrandone così i colori e i soggetti al cuore dei cittadini, con suggestiva forza scenica.

Inoltre fino al 25 aprile viene presentato il ciclo “Artbox. A tu per tu con Antonello da Messina, Tiziano Vecellio, Francesco Hayez e Mario Sironi“, uno spazio esclusivo e privilegiato che conduce i visitatori alla scoperta dei segreti e della storia di quattro capolavori, dedicato di volta in volta ad una sola opera, esposta per la durata di circa un mese.

Chi è colpito dalla personalità di Picasso può recarsi al Triennale Design Cafè, dove, fino al 31 gennaio è di scena “Le ceramiche di Picasso”, una selezione di opere in ceramica realizzate dall’artista negli anni cinquanta.

La Triennale invece ospita “La città fragile” un focus su fragilità e paure che investono le persone travolte da una modernizzazione che rompe i riferimenti comunitari e famigliari che assicuravano la trasmissione dei valori tra le generazioni.

Gli appassionati dei “Promessi Sposi” potranno visitare “La Monaca di Monza” al Castello Sforzesco, in cui viene riproposta la vicenda tra storia, arte e letteratura.

Venezia rende omaggio a Zoran Music con “Zoran Music. Estreme Figure” a Palazzo Franchetti fino al 7 marzo. La mostra si compone di oltre ottanta opere, tra oli e lavori su carta, alcuni dei quali inediti ed esposti per la prima volta, e indaga soprattutto gli ultimi trent’anni della traiettoria pittorica dell’artista, quando la sua figurazione scarnificata si fa estrema.

Ancora il Futurismo, questa volta a Genova, alla Wolfsoniana, dal 5 dicembre all’11 aprile, con “Pubblicità e propaganda. Ceramica e grafica futuriste” che si concentra sulla presenza della persuasione pubblicitaria e politica all’interno della produzione ceramica e grafica futuriste degli anni Venti e Trenta.

Se a Mantova presso la galleria Arianna Sirtori è di scena dal 5 al 24 dicembre la personale dello scultore Sandro Lorenzini intitolata “Tra astrazione e racconto”, Brescia dà spazio alle civiltà precolombiane con “INCA. Origine e misteri delle civiltà dell’oro” fino al 27 giugno al Museo di Santa Giulia. Un’occasione unica per ripercorrere la storia delle civiltà dell’oro del Perù attraverso le oltre 270 opere esposte e i 3000 anni che separano la civiltà Chavín da quella Inca. Alcuni reperti sono di recente scoperta e sono esposti per la prima volta al pubblico. I pezzi provengono dai principali musei peruviani. La rassegna si completa con la mostra “Plus Ultra. Oltre il Barocco”, dedicata invece all’arte dell’epoca postcolombiana, allestita in contemporanea nel monastero-museo di Santa Giulia.

Fino all’11 aprile alla Venaria Reale di Torino si ripercorre un viaggio temporale dall’Europa medievale a quella dell’illuminismo con “Cavalieri. Dai Templari a Napoleone. Storie di Crociati, soldati, cortigiani”. Dai castelli in Terrasanta alle corti europee, dai mari solcati dalle galere di Malta ai campi di battaglia napoleonici, gli ordini cavallereschi hanno attraversato per quasi un millennio la storia europea. La mostra ne ripercorre la vicenda, partendo dai cavalieri Templari e Teutonici per giungere fino agli ordini di merito. In esposizione opere di autori quali Tiziano, Carracci, Rubens e Goya, rari manoscritti, meravigliose armature, preziosi gioielli e la misteriosa “Testa di Templecombe”.

Un’altra reggia, quella di Caserta dà spazio fino al 10 gennaio agli abiti storici con “La reggia e le regine” con un abito autentico di Maria Carolina, lo stesso indossato in un dipinto di Filippo Marsigli del 1789 che farà da sfondo all’originale. La rassegna mette in evidenza la creatività dei Borbone che con la realizzazione delle Seterie di San Leucio dettarono i canoni della moda tra ‘700 e ‘800.

L’arte è di scena anche a Vicolungo Outlets con “Il Novecento Novarese” fino al 6 gennaio. Viene presentato un percorso artistico e cronologico ben preciso, partendo dalla figurazione più classica di Luigi Roncaglia e Mario Pavesi, di chiaro stampo ottocentesco, fino ad arrivare alle avanguardie ed alle sperimentazioni informali di Luigi Parzini, Osvaldo Provvidone e Bruno Polver.