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Terzo giorno di AltaRoma

Terzo giorno di AltaRoma

Spazio ai giovani e alla speranza

Sono i giovani ad aprire la terza giornata di AltaRoma. Sono infatti i lavori degli studenti dell’Accademia di costume e di moda che salgono in passerella per mostrare final work del loro corso di studi. Tanta la sperimentazione come è giusto che sia per le creazioni di giovani non ancora contaminati da logiche di sistema. Sono saliti in passerella gli abiti dei tre premiati: primi classificati Ludovico Milani/Gabriele Litta che presentano il dualismo di un essere metà donna metà animale, metà uomo metà oggetto. In continua trasformazione e metamorfosi per poter risponder a un mondo esterno incomprensibile con cui cerca continuamente di rapportarsi. Le lane, i tessuti gessati e il lattice, il silicone pieno di segni dove affogano fiori e tracce di documenti lontani. La possibilità di cambiare mostrando anche la parte più interiore di noi stessi. Abiti metamorfici che si trasformano: la gonna diventa T-shirt, il cappotto diventa gonna etc.

Seconda classificata Sara Schiavo che interpreta la pelle come roccia ma anche tagliata, colorata come piombo, metallica e fredda, si incrocia su se stessa e con le strisce di pelliccia come la rete di recinzione di un cantiere, è il limite fra il costruito e la natura. Il nero asfalto e l’antracite su volumi geometrici monolitici.

Terza classificata Federica Croce che gioca con il contrasto tra il bianco, colore non colore per eccellenza e il nero classico ma eccentrico che gioca tra le trasparenze e i pizzi. Un’atmosfera elegante, barocca vittoriana, con richiami glam british aggressivi. Un sartorial grunge in un gioco di raffinatezza spavalda di sicurezza assoluta tra le declinazioni della camicia in jersey di seta, chiffon, crepe-satin e pantaloni e gonne iperlavorati con intarsi in merletto e in pelle.

Dopo gli studenti, ecco i giovani Leitmotive. Il duo Juan Caro e Fabio Sasso disegna forme avvolgenti e fluide o tridimensionali e voluminose per realizzare silhouette che esaudiscono ogni possibile capriccio femminile. Anche le stoffe assecondano le esigenze della donna dinamica e contemporanea che nel suo guardaroba quotidiano alterna voluttuose sete, morbidi velour e innovativi tessuti tecnici. Curiose le borse in jacquard ricoperto di poliuretano e le collane con i microchip racchiusi nelle gocce di cristallo.

Sono le perle, alternate a pietre e cristalli, la novità della collezione di Tony Ward. Splendenti bagliori o semplici gioielli, lo stilista italo-libanese (che lancerà fra un anno una linea dedicata alla sposa) le ha scelte nel segno della più ricercata e preziosa artigianalità, per strutturare, definire e arricchire gli abiti e i capospalla. Nascono così “giacche-accessorio” uniche che esaltano le rifiniture e gli orli fino a farli diventare elementi stilistici distintivi della maison. Una collezione all’insegna del beige, grigio, greige e rosa, alternati ai classici bianco e nero. Nuance che risplendono grazie a giochi di luce utilizzati per rendere ancora più preziose e ricercate stoffe impalpabili come lo chiffon tagliato a laser, il tulle e l’organza.

Per la prossima primavera estate 2011, Camillo Bona presenta una collezione iperfemminile proiettata nel futuro. Abiti chic con giochi asimmetrici dai dettagli squisitamente sartoriali dove regna l’accessorio: collane di perle abbinate a lino e chiffon. Filo conduttore che contraddistingue la collezione è “taglio, intarsio e bicolore”. La nuova sobrietà della donna immaginata da Bona, che trae spunto dalle tele del Velazquez, è data dall’utilizzo dei colori bianco, nero, sabbia, corda e marrone, in crépe lana double, lino, seta e rafia per il giorno, mentre per la sera la silhouette si avvolge di lino, jersey, seta e maglia in una vera e propria lezione di stile.

“In questo momento tragico – dice Raffaella Curiel nel backstage della sfilata che ha chiuso la giornata – in cui sembra che tutti stiano lottando per far vincere il male, ho voluto dare un messaggio positivo. Ogni mattina, quando apro la finestra e vedo il cielo della mia Milano, i balconcini fioriti e passeggio in piazza del Duomo mi sento bene, sono serena. Ecco ho voluto trasmettere queste sensazioni. Vorrei spronare le persone a tornare a fare dei sacrifici per fare andare meglio le cose. La mia collezione per la prossima primavera estate è un omaggio ai fiori, ai loro colori, alla leggerezza dei petali. I fiori sono stampati, ricamati, richiamati dalle forme delle gonne. Insomma sono i protagonisti. Inoltre ho voluto trasmettere il mio “orgoglio italiano”. L’intera colonna sonora della sfilata sarà una miscellanea delle opere dei grandi compositori da Vivaldi a Rossini”. Il messaggio positivo parte già in apertura di sfilata quando, sulle note dell’inno di Mameli, la modella incede sulla passerella indossando un abito tricolore.

Fuori dalla location di Santo Spirito in Sassia il popolo della moda passa alla mostra fotografica Mash Up, presso lo Studio Orizzonte di via Barberini, che vede gli scatti raccolti in dieci anni di lavoro con la maison Gattinoni fare da sfondo a installazioni fantastiche del duo MastroBarrella e TopoLibellula.

Si passa poi nel salone monumentale della Biblioteca Casanatense dove le creazioni contemporanee di 40 stilisti occupano le teche dove solitamente sono custoditi manoscritti rari. Questo allestimento elitario e ricco caratterizza la seconda edizione di Limited / Unlimited, “Small Objects of Desire” che è un progetto che prende in esame l’oggetto come “unicum”, sia esso un capo, un gioiello, una scarpa, una borsa o un cappello.

Alessandra Iannello