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Spectre, la prima a Roma

Spectre, la prima a Roma

Monica Bellucci superstarDopo il debutto londinese, adesso Spectre è pronto a fare il giro del mondo.

Se lunedì sera il red carpet della Royal Albert Hall è stato stellare, soprattutto grazie alla presenza di Kate Middleton, William e Harry, anche nella Città Eterna non è mancato il glam delle grande occasioni.

Ieri, una parte del cast si è riunita a Roma per la premiere italiana del 24esimo film della saga su 007, nelle sale italiane dal 5 novembre in 700 copie distribuito da Warner Bros.

Mentre Naomie Harris ha presentato la pellicola a Zurigo, all’Auditorium della Conciliazione, a pochi metri dal Vaticano, in uno dei punti della città ritratti nel film, si sono riuniti i personaggi chiave di Spectre: il regista Sam Mendes, alla seconda e forse ultima regia di un titolo su Bond, Daniel Craig, alla quarta e penultima prova nei panni dell’iconico agente segreto al servizio di Sua Maestà, il cattivo Christoph Waltz e ovviamente lei, la splendida Monica Bellucci.

Il film ha uno stretto rapporto con la capitale, dove sono state girate alcune delle sue scene più spettacolari: “Abbiamo avuto il privilegio di realizzare molte sequenze in posti davvero incredibili della città, dove abbiamo lasciato un pezzo del nostro cuore. Credo che la scena dell’inseguimento sia davvero fantastica”, ha dichiarato durante il photocall James Bond.

“Roma la notte è spettacolare. Ho trovato un modo di girare qui che contemplasse l’aspetto romantico, ma desse qualcosa in più”, ha commentato il Mendes, confermato alla regia dopo il successo di Skyfall, record di incassi per un film della serie (1,1 miliardi di dollari).
“La cosa davvero incredibile è che Bond non fosse mai stato a Roma: siamo rimasti sorpresi e felici del calore con cui la città ci ha accolto, abbiamo potuto scovare tesori incredibili, tra i quali anche Monica Bellucci”,

Parola anche alla Bellucci, che appare nel film solo alcuni minuti: “Anche se non ha molte scene, è un personaggio chiave quello di Lucia, visto che riesce a fornire un’informazione fondamentale a Bond. Credo poi che non sia mai questione di minutaggio, sullo schermo conta quello che si riesce a trasmettere anche in brevi istanti. È stata davvero una grande esperienza poter lavorare con Sam Mendes, che mi ha chiesto di lasciar trasparire la tristezza di questa donna, la sua femminilità anche a dispetto di un’età non più giovanissima, che riesce a sedurre e a lasciarsi sedurre da 007”.

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